Teatro – Palermo: BARBABLÙ

Teatro Biondo (Sala Strehler) – Via Roma, 258

03/02/2022 – 06/03/2022

Di Costanza Di Quattro. Regia Moni Ovadia. Con Mario Incudine. Si ringraziano Marianella Bargilli, Roberta Caronia, Lella Costa, Mirella Mastronardi, Elisabetta Pozzi, Amanda Sandrelli, Silvia Siravo, Pamela Villoresi per aver prestato le voci alle donne di Barbablù. Produzione Teatro della Città – ASC production in collaborazione con Teatro “Leonardo Sciascia” di Chiaramonte Gulfi, Teatro “Nino Martoglio” di Belpasso, Videobank.

L’antica “favola” di Barbablù, nella riscrittura di Di Quattro è resa nella forma di un racconto noir, i cui contorni rosso sangue attraggono e ripugnano al contempo. In un luogo imprecisato e fuori dal tempo, Barbablù si racconta attraverso un delirio surreale di lucida follia. Diverso da quello che la letteratura ci ha tramandato negli anni, questo Barbablù si apre e si confida, racconta di essere stato – e di continuare ad essere – nella sua essenza un uomo, un bambino ferito, un amante frustrato, un figlio non amato. Eterno insoddisfatto, cruento assassino, instancabile amante.

Nel suo intenso monologo, Barbablù, racconta la sua turpe storia di cattivo per eccellenza, i suoi sette amori vissuti, le sette vite distrutte fino all’ultima, l’unica per la quale valeva la pena fermarsi.

«Barbablù è una favola antica, che affonda, come molte favole, le sue radici in una lontana verità storica. Perrault, nel XVII secolo, non fa altro che tradurre e raccontare la storia di Gilles de Rais, condottiero al seguito di Giovanna d’Arco, uomo crudele e perverso ossessionato da una idea bigotta e superstiziosa di Dio. Le sette mogli dello uxoricida sono lievemente tratteggiate da Perrault, come se la loro esistenza fosse semplicemente funzionale al racconto, una giustificazione per le nefandezze di Barbablù. Ho, pertanto, provato a guardare la favola da un’altra prospettiva, ho cercato di dare voci, nomi, personalità e anima alle creature uccise e a quell’ultima che forse rivendica, salva e scuote un intero universo. Raccontare oggi Barbablù significa, dunque, tracciare un percorso di rivoluzione culturale nei confronti di tutte le forme di soggezione psicologica, di soprusi fisici e morali. Perché Barbablù, purtroppo, non è ancora morto». Costanza Di Quattro

«Il testo di Costanza Di Quattro ha il merito di spazzare via ogni perniciosa ambiguità e, con una scrittura chiara e densa, getta una luce di inquietante verità su Barbablù, che diventa icona di un mai sopito cinico maschilismo. Questo personaggio è un topos della cultura occidentale. Prima di essere un femminicida, egli è incapace di concepire il femminile come termine relazionale creando un corto circuito molto diffuso nel maschilismo di oggi. L’ombra della violenza di genere si allunga sempre più durante tutto il corso dello spettacolo. Attraversando i secoli, il protagonista si muove nel suo spazio claustrofobico che somiglia ad una galleria d’arte, nella quale ogni brandello di ogni donna uccisa è reliquia, opera d’arte da tenere in esposizione a perenne memoria». Moni Ovadia

Musiche Mario Incudine eseguite dal vivo da Antonio Vasta. Scene e costumi Elisa Savi. Luci Daniele Savi. Regista collaboratore Giampaolo Romania. Direttore di scena Michele Cassetti. Tecnico luci Vincenzo Miserandino. Suono Daniele Bruna. Decoratrice Stella Filippone. Allestimenti tecnici Aldo Miserandino. Luci di Daniele Savi.

Info: Orari: 3 ore 21:00, 4, 5 ore 17:00, 6 ore 20:30. Durata: 60 minuti senza intervallo.

www.teatrobiondo.com

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Teatro – Roma: LE SEDIE

Teatro Vascello. Via Giacinto Carini, 78

01/03/2022 – 06/03/2022

Di Eugène Ionesco. Regia Valerio Binasco. Con Michele Di Mauro e Federica Fracassi. Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

Valerio Binasco affronta per la seconda volta – dopo La lezione diretta per lo Stabile di Genova – il teatro di Eugène Ionesco con Le sedie, un classico che ancora oggi demolisce tutte le convenzioni su cui si basa la nostra quotidianità. I personaggi e le situazioni delle pièce di Ionesco sono intorno a noi, reali e riconoscibili: sono le feroci vicine di casa che si esprimono esclusivamente con proverbi o frasi fatte, i colleghi dalla parlantina irrefrenabile, gli amici vittimisti.

Una commedia i cui tratti assurdi si dissolvono in un vuoto carico di parole che via via perdono senso, in una dimensione di frustrazione che a distanza di quasi settant’anni dal debutto dello spettacolo (prima assoluta al Théâtre Lancry di Parigi, il 22 aprile 1952) sembra parlare direttamente al nostro disarmante presente.

Un faro abbandonato su un’isola: un vecchio e una vecchia attendono in una grande sala gli ospiti per una conferenza, una cerimonia sontuosa per accogliere un oratore e il suo messaggio fondamentale. Due vecchi, marito e moglie, che goffamente rivelano la loro piccola realtà: illusioni, delirio, fallimento, ma soprattutto un grande silenzio, una mancanza di interlocutori così come di comunicazione. Ma comunicare cosa? È un grande vuoto quello che risuona intorno ai due anziani, circondati da una ressa di figure inesistenti, sedie che si accatastano, rumori di sottofondo, senza che nulla avvenga realmente, perché in questa farsa tragica, dove si ride con angoscia, il nodo centrale è esorcizzare la paura, la disperazione.

Federica Fracassi ha vinto il premio “Le maschere del teatro italiano” 2021 come miglior attrice protagonista ne “Le sedie” di Ionesco con la regia di Valerio Binasco.

Premio Ubu 2020-2021 come miglior scenografia è stato assegnato a Nicolas Bovey che ha firmato le scene de Le sedie di Eugène Ionesco, regia di Valerio Binasco, Direttore artistico dello Stabile di Torino.

Traduzione Gian Renzo Morteo. Scene e luci Nicolas Bovey. Costumi Alessio Rosati. Musiche Paolo Spaccamonti. Assistente regia Giordana Faggiano. Assistente scene Nathalie Deana. Ph. Luigi De Palma.

Info: Durata spettacolo: 1 ora e 20 minuti. Orari: da martedì a venerdì ore 21:00, sabato ore 19:00, domenica ore 17:00. Prezzi intero € 25, ridotto over 70 €18, ridotto under 26 €15, info 065898031 promozioneteatrovascello@gmail.com – promozione@teatrovascello.it  Acquista i biglietti on line https://www.vivaticket.com/it/biglietto/art/171913  Card abbonamenti da 45 euro regala cultura! Card abbonamenti (vari).

www.teatrovascello.it

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Teatro – Roma: LA GRANDE ABBUFFATA

Teatro Basilica. Porta S. Giovanni, 10

02/03/2022 – 06/03/2022

Dall’omonimo film di Marco Ferreri. Drammaturgia Francesco Maria Asselta, Michele Sinisi. Regia Michele Sinisi. Con Stefano Braschi, Ninni Bruschetta, Gianni D’Addario, Sara Drago, Marisa Grimaldo, Stefania Medri, Donato Paternoster, Adele Tirante. Produzione Elsinor centro di produzione teatrale, Teatro Metastasio di Prato.

Fischiato al Festival di Cannes dalla critica per la sgradevolezza e la volgarità pornografica delle immagini, il film di Ferreri ebbe invece un incredibile successo di pubblico, inusuale se si considera la forza eversiva e antiborghese dei suoi contenuti. Le atmosfere di un film controverso di Marco Ferreri, incubatore di temi scomodi e tessitore di incubi che ancora ci riguardano, si riverberano sul palco nella vicenda di quattro uomini liberi e gaudenti che programmano la propria morte in un’orgia di cibo e sesso, diventando potente allegoria di una società votata all’abbuffata indiscriminata di informazioni, di prodotti, di opinioni, di fatti, di realtà divorata dal virtuale e viceversa.

Uno spettacolo fisico e catartico che matericamente ci conduce a riflettere su bisogno e desiderio e sui fantasmi della noia e dell’impotenza.

Una riscrittura della sceneggiatura originale, un sovrabbondante ipertesto scenico tramato di tensioni e contraddizioni, come il nostro presente che pare destinato alla consumazione compulsiva e in cui i corpi/organismi sembrano poter riprendere possesso del presente solo tornando ad una esistenza puramente fisiologica.

Su una scena scarna e postindustriale, in cui si allestisce la grande soirée/la grande bouffe su un tavolo da obitorio, tra una cucina rudimentale e celle di acciaio a ospitare corpi in esposizione, assistiamo ad una contaminazione continua tra palco e platea, ad un’iperproduzione di segni e linguaggi diversi in cui fanno incursione video, file audio pescati dalla rete, jingle pubblicitari in una continuità che ne annulla i significati. Un’esplorazione parossistica dell’osceno che dialoga ironicamente con la narrazione televisiva, la fiction, la pornografia dell’immagine e, in sintesi, con il nostro presente. E così i personaggi che abitano la scena entrano ed escono dalla parte, mettono in discussione la trama, fanno e disfano battute, improvvisano ricordando allo spettatore di essere prima di tutto attori, impegnati in una ricerca creativa che va ben al di là della semplice finzione.

Partendo dal presupposto che il teatro debba prima di tutto curiosare nella zona della verità ed essere specchio del presente. “Durante il lockdown sono saltati i confini del concetto di rito – afferma Sinisi – ricominciare come se nulla fosse successo è impensabile. Abbiamo accettato la violenza del teatro in streaming e non ci siamo resi conto che l’assenza del teatro era il teatro stesso. A questo punto per me si è reso necessario ripensare al linguaggio teatrale ed esplorare nuovi codici comunicativi”. Michele Sinisi

Scenografia Federico Biancalani. Disegno luci Ivan Dimitri Pilogallo. Direzione tecnica Rossano Siragusano. Aiuto regia Nicolò Valandro.

Info: Sono presenti scene di nudo integrale. Biglietti 15 euro. Tutte le attività del Teatro Basilica si terranno nel rispetto della normativa sul distanziamento sociale in materia di prevenzione dal Covid19.

www.teatrobasilica.com

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Teatro – Milano: IL BERRETTO A SONAGLI

Piccolo Teatro Strehler. Largo Greppi, 1

01/03/2022 – 13/03/2022

Di Luigi Pirandello. Regia di Gabriele Lavia. Con Gabriele Lavia, Federica di Martino, Francesco Bonomo, Matilde Piana, Maribella Piana, Mario Pietramala, Giovanna Guida, Beatrice Ceccherini. Produzione Effimera SRL in coproduzione con Diana Or.i.s.

Un testo amarissimo, comico e crudele, specchio di una società “malata di menzogna”. Gabriele Lavia, una delle voci più appassionate ed efficaci del teatro del Nobel siciliano, interpreta Ciampa nella commedia di Pirandello del 1916 e primo esempio radicale di teatro italiano “espressionista”.

Ciampa, umile scrivano che ricorre alla follia per mantenere la facciata di rispettabilità del suo triste matrimonio, è il primo dei grandi personaggi pirandelliani a prendersi un’amara rivincita dalle umiliazioni di una vita

L’opera fu scritta in siciliano, per il grande Angelo Musco, cui la commedia non piaceva e con la quale non ebbe successo: la regia di quel primo allestimento era di Nino Martoglio. Poi Pirandello la tradusse in italiano.

«Non c’è dubbio che in siciliano questa “commedia nerissima” sia più viva e lancinante. Noi faremo una mescolanza tra la “prima” e la “seconda” versione di questo “specchio” di una umanità che fonda la sua convivenza “civile” sulla menzogna. Il berretto a sonagli è il primo esempio di teatro italiano “espressionista” amarissimo, comicissimo e crudele, un espressionismo feroce che vuole rappresentare una società “malata di menzogna”. La verità non può trovare casa nella “società umana”; solo un pazzo può dirla… Ma tanto, si sa “…è pazzo!”. Così la signora Beatrice Fiorica ha svelato la verità e ora “deve” civilmente, socialmente, essere pazza». Gabriele Lavia

Scene Alessandro Camera. Costumi ideati dagli allievi del terzo anno dell’Accademia Costume & Moda: Matilde Annis, Carlotta Bufalini, Flavia Garbini, Ludovica Ottaviani, Valentina Poli, Stefano Ritrovato, Nora Sala. Coordinatore Andrea Viotti. Musiche Antonio Di Pofi. Luci Giuseppe Filipponio.

Info: Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì, riposo. Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro. Informazioni e prenotazioni 02.21126116

www.piccoloteatro.org/it

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Teatro – Roma: LA NOTTE E’ IL MIO GIORNO PREFERITO

Teatro India. Lungotevere Vittorio Gassman, 1

01/03/2022 – 02/03/2022

Ideazione e danza Annamaria Ajmone. Produzione Associazione L’Altra. Coproduzione FOG Triennale Milano Performing Arts, Fondazione del Teatro Grande di Brescia, Torinodanza, Fondazione I Teatri Reggio Emilia \ Festival Aperto, Lac Lugano Arte e Cultura, Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio | Progetto Prendersi cura. Con il sostegno di Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e di Fondazione CR Firenze, Oriente.

Una riflessione sul rapporto con l’Altro attraverso una meditazione sugli animali e gli ecosistemi in cui Vivono. Ajmone mette al centro della sua ricerca il corpo, inteso come materia plasmabile e mutevole capace di trasformare spazi in luoghi creando parallelismi e sovrapposizioni temporali. In questo lavoro prende spunto dalla pratica del tracciamento filosofico, delineata da Baptiste Morizot nel saggio “Sur la piste animale”: l’esercizio di seguire le piste attraversate dagli animali selvatici nel tentativo di prenderne in prestito lo sguardo e intuirne le possibilità d’azione, seguendo la posizione ontologica prospettivista formulata dall’antropologo Eduardo Viveiros de Castro.

Una residenza organizzata da far° Nyon ha permesso alla stessa Ajmone di fare esperienza della pratica di tracciamento nel territorio di Val d’Illiez e della Giura (Svizzera) e di approfondire la ricerca sul suo ecosistema.

La danza si dispiega in una serie di esperimenti, scomponendo e ricomponendo la pratica animale di tracciare ed essere tracciati, di ricercare e nascondersi. L’animale e il vegetale, l’organico e l’inorganico si fondono nello spazio oscuro della foresta notturna; frane e richiami irrompono spezzandone la quiete. Segnali e strumenti percettivi misteriosi, ispirati a diverse specie, ne costituiscono il tessuto connettivo. Una foresta né vergine né idealizzata, ma tecnonaturale, che include e trasforma i segni lasciati dai propri abitanti.

Il titolo è tratto da una lettera di Emily Dickinson e si riferisce al buio come spazio della presenza assentata dell’animale, come luogo dell’intuizione e dell’incontro con l’Altro.

Set, styling, immagini Natália Trejbalová (artista visiva). Collaborazione drammaturgica Stella Succi (ricercatrice). Light designer Giulia Pastore. Costumi Jules Goldsmith. Musicista Flora Tin-Wong. Direzione tecnica, disegno luci Giulia Pastore. Preparazione voce VEZA e Paola Stella Minni.

Info: Orari 20:00. All’ingresso sarà richiesto di esibire il Green Pass rafforzato e di indossare la mascherina per tutta la durata dello spettacolo.

www.teatrodiroma.net

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Teatro – Roma: GIULIETTA

Sala Umberto. Via della Mercede, 50

01/03/2022 – 06/03/2022

Dal racconto Giulietta – ed. Diogenes Verlag 1989 / il Melangolo, 1994. Di Federico Fellini. Uno spettacolo di Valter Malosti. Con Roberta Caronia. Produzione TPE – Teatro Piemonte Europa

La versione teatrale di Giulietta, l’unica opera narrativa di una certa consistenza pubblicata dal regista riminese, interpretata da una delle attrici più versatili e popolari della nuova generazione, recentemente insignita del Premio della Critica Teatrale ANCT 2020.

Giulietta è un racconto di cui Fellini stesso suggerì la stampa, in lingua tedesca, per l’editore svizzero Diogenes nel 1989. Si tratta della prima idea-soggetto di quello che nel 1965 diventerà il film Giulietta degli spiriti: un “trattamento”, ovvero la fase intermedia tra il soggetto e la sceneggiatura. Una sorta di film semilavorato. Scritto curiosamente tutto in soggettiva come un flusso di coscienza della protagonista.

«Giulietta è una struggente favola psicanalitica, una favola contemporanea dai toni mozartiani sull’identità frammentata, sull’anima, raccontata con un tono vagamente infantile ed inquietante, una moderna Alice attraverso lo specchio, specchio con il quale si apre e si chiude lo spettacolo e il racconto felliniano. Ma Giulietta è anche una lunga e irridente seduta spiritica descritta da chi ci crede, anche, almeno un poco; eco delle frequentazioni di maghi, veggenti e spiritisti scovati da Fellini e Giulietta Masina in quegli anni un po’ in tutta l’Italia. E oltre alla parapsicologia, evidente in questo testo di Fellini è la sua vicinanza alla psicanalisi: un modo di convivere con i propri fantasmi che Fellini, dopo averlo maturato alla scuola junghiana di Ernest Bernhard, non abbandonò più. Un circo, una pista da circo: al centro sta Giulietta in qualche modo inchiodata, come la Winnie di Giorni felici di Samuel Beckett, come una farfalla raccolta da un entomologo e lì depositata. E intorno, tutti i suoi fantasmi, gli spiriti, evocati dalla presenza di nude marionette e da una fittissima partitura di suono.» Valter Malosti

«Non si trattava dunque di lavorare su un prodotto finito, il film, ma su un semi-lavorato, il trattamento; e anzi, dal confronto con il film, che Fellini stesso riteneva non completamente riuscito, e con la sceneggiatura, il trattamento risulta vincente, più ricco, con una sua spiccata autonomia.» Vitaliano Trevisan

Adattamento teatrale di Vitaliano Trevisan. Scene Paolo Baroni. Luci Francesco Dell’Elba. Costume Patrizia Tirino. Marionette Gianni Busso. Musiche originali Giovanni D’Aquila. Progetto sonoro Valter malosti. Ricostruzione e rielaborazione del suono Fabio Nicicola. Assistente alla regia Alba Manuguerra.

Info: mercoledì – sabato h. 21.00 / domenica ore 17.00 Biglietti disponibili su www.salaumberto.com – www.ticketone.it Prezzo biglietto da 28€ a 17€

www.salaumberto.com

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Teatro – Roma: TUTTE LE MASCHERE DI NINA

Teatro Le Maschere. Via Aurelio Saliceti 1/3

26/02/2022 – 27/02/2022 e 06/03/2022 – 07/03/2022

Scritto e diretto da Noemi Parroni e Rodolfo Mantovani. Con: Carlo Dalla Costa, Manuel Fiorentini, Noemi Parroni. Produzione Teatro Le Maschere.

Sarà in scena, nell’ambito della sezione dedicata ai più piccoli, Fiabe e Biscottini, lo spettacolo dedicato al carnevale. Nina, la protagonista della nostra storia, ha ricevuto l’invito per partecipare ad un ballo in maschera. Non sapendo cosa indossare, si ritrova in una vecchia e polverosa costumeria dove gli abiti appesi alle grucce piano piano si animano e prendono vita presentandosi alla piccola visitatrice nella speranza di essere scelti. Davanti a lei prende vita un mondo colorato, fatto di personaggi dai nomi e modi bizzarri: Arlecchino, Colombina, Brighella ed altri ancora.

Sono le Maschere della Commedia dell’Arte! Sono loro, ognuna con le proprie caratteristiche, ad offrire a Nina una prova-costumi davvero eccezionale che le dà accesso ad una nuova strada fatta di fantasia e creatività di cui non potrà più fare a meno.

Costumi Carla Marchini. Scene Giuseppe Convertini. Musiche Marco Terranera. Luci Roberto Pietrangeli. Assistente costumi Amedeo D’Amicis.

Info: Orari: sabato e domenica ore 16.00 ed eventualmente alle 18.00, solo su prenotazione. Prezzo biglietto € 15,00 Tel. 06 58330817 e-mail: info@teatrolemaschere.it 

www.teatrolemaschere.it

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Teatro – Marsala: CIRCO RINALDO ORFEI

Piazza lungomare Salinella

24/02/2022 – 07/03/2022

Le grandi attrazioni internazionali del Circo Rinaldo Orfei. Il complesso circense di Tayler Martini  propone  uno spettacolo inedito e ricco, con artisti pluripremiati al Festival di Montecarlo e al Festival di Latina, uno show di successo che sta spopolando in Sicilia.

Tradizione circense, comicità, musicalità, numeri aerei, equilibrismo, attrazioni esotiche e novità s’intersecano nello show, con una grande parata di artisti. Tra le prestigiose attrazioni, i maestosi elefanti della famiglia Gartner, vincitori del Clown D’Oro al Festival di Montecarlo, un’esibizione da record per i conduttori e per i tre bellissimi esemplari. Lo straordinario numero di felini, tigri e leoni guidati da Francesco Berosini. La tecnologia e l’innovazione approdano al circo con un’attrazione che dall’America giunge in Italia ed è amata da grandi e bambini, l’auto Transformer.

In pista il defilè di animali esotici, cammelli, zebre, lama, pony, bisonti europei, zebu’, struzzi e il gigante della pista, Pippo l’ippopotamo. Coreografie di presenza scenica, giochi di luce e colori con la donna laser, uno spettacolo  che riserva anche un gran finale e tante altre attrazioni che saranno intervallate dai clown musicali, i Bazan.

Info: Orari: tutti i giorni ore 17:30 e ore 21:00, domenica ore 16:30 e ore 19:30, lunedì 7 marzo ore 17:30, martedì riposo. Visita allo zoo, sabato e domenica dalle 10:00 alle 13:00. Lo show circense si svolgerà in piena sicurezza nel rispetto delle norme anti-Covid, mascherina da portare con sé. Facebook Circo Orfei.

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Teatro – Palermo: FAVOLA PERSONALE

Teatro Biondo (Sala Grande) – Via Roma, 258

25/02/2022 – 06/03/2022

Ideazione, drammaturgia, regia Giuliano Scarpinato. Con: Alice Conti, Federica D’Angelo, Luca Piomponi, Giselda Ranieri, Michele Schiano di Cola, Alice Spisa, Lorenzo Tombesi, Isacco Venturini, Daniela Vitale. Produzione Teatro Biondo Palermo.

Lo spettacolo, in prima nazionale al Teatro Biondo di Palermo, è un “trittico per un mondo alla rovescia” ispirato al cinema di Yorgos Lanthimos che, tra teatro e danza, smaschera pregiudizi e convenzioni sociali sull’amore e sulle relazioni umane. Sovvertimento dello status quo, infrangimento dei tabù, superamento della soglia.

“Favola personale” è detta la convinzione dell’adolescente di essere speciale e unico, una fase della vita in cui si determina quel processo di individuazione che pone il giovane al centro del palcoscenico sociale. Una costruzione che non ha mai realmente fine, e che diventa, in età adulta, paesaggio della mente. Così è per i protagonisti dei tre atti dello spettacolo: “Morir es mejor que amar”, “Favola personale”, “Hotel Ovidio”, ispirati rispettivamente ai film Kynetta, Alps, The Lobster.

È un reticolo di esperienze, passioni, emozioni segnate dalla difficoltà di vivere in una realtà aberrata. Mischiando generi diversi, dalla prosa alla danza, dalla performance alla stand up comedy, Scarpinato realizza una una comedie humaine che rasenta l’assurdo, il freakshow, per parlarci di cose familiari: la difficoltà di amare e di tessere relazioni autentiche al di là di pregiudizi e convenzioni sociali, l’incapacità di accettare le proprie fragilità, di decodificare un mondo alla deriva. Influenzato dal cinema surreale e morboso di Lanthimos, Scarpinato (che ha recentemente vinto il Premio Solinas per la sceneggiatura del film La Gioia) trascina lo spettatore in una vicenda paradossale ma realistica, nella quale riconosciamo i tratti abnormi di un familiare teatro delle relazioni umane, diviso tra anaffettività e regole di comportamento, in uno scenario inquietante dove il confine tra eros e thanatos si fa sempre più sfumato.

Dance dramaturg Gaia Clotilde Chernetich. Scene Diana Ciufo. Luci, suono Giacomo Agnifili. Consulente per i costumi Dora Argento. Assistente alla regia Valentina Enea.

Info: Orari: 25, 26, 1 ore 21:00, 27, 2, 3, 4, 6 ore 17:30, 5 ore 19:30. Durata: 140 minuti più intervallo.

www.teatrobiondo.com

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Teatro – Roma: PETROLIO. UNA STORIA A COLORI

Altrove Teatro Studio. Via Giorgio Scalia, 53

25/02/2022 – 27/02/2022

Di Beatrice Gattai. Regia di Alessio Di Clemente. Con Beatrice Gattai, Alessio Di Clemente e Andrea Lintozzi.

L’attualità e la sensibilità. I disabili hanno diritto a una figura per l’assistenza sessuale? L’utero in affitto è una scelta eticamente corretta? La prostituzione va legalizzata? Petrolio non prende posizioni, racconta tre storie. Petrolio è una storia d’amore, ma non è una storia romantica: parla di evoluzione. È un intenso frammento di vita che suggerisce cosa può accadere ad un essere umano quando oltrepassa la “linea del fuoco”, ovvero quando si trova a dover attraversare quei passaggi stretti dell’esistenza che possono distruggerlo in un attimo o portarlo ad evolversi.

Un uomo e una donna con storie difficili alle spalle, eppure così diversamente affrontate, e infine un ragazzo portatore di handicap e di bellezza. Bellezza, sì. Perché alla fine, dietro la collina dell’integrità umana, splende sempre il sole.

“In “Petrolio. Una storia a colori” la lettura di una storia d’amore non romantica mi ha consentito di lavorare sui tre interpreti obbligandoli a procedere per archetipi. “ La provocazione continua dell’altro all’interno del ring, o meglio della gabbia, in cui si svolge l’azione, è il propellente di ognuno dei tre nella ricerca del compiersi del proprio obiettivo. Ma mentre la giovane donna ha già scavalcato la “linea del fuoco” e vede con chiarezza, responsabilità e consapevolezza tutto il proprio campo d’azione, l’uomo è impantanato nella sua mediocrità e insegue solo il fantasma del proprio ego, il ragazzo invece cerca puramente di soddisfare le proprie necessità naturali.”   Alessio Di Clemente.

Una partita tesa un duello a colpi di provocazioni, inserito in un contesto che altro non è che un falso fondale, un luogo a perdere nella vita dei tre esseri umani. Nessuno vince, a parte l’integrità della persona. Integrità̀ che protegge, ma che è senz’altro consolatoria.

Costumi Irene Trovato.

Info: Orario: 25 e 26 ore 20:00, 27 ore 17:00. Biglietti: Intero 15€_ Ridotto 10€. Per informazioni e prenotazioni: telefono 3518700413, email ipensieridellaltrove@gmail.com

www.altroveteatrostudio.it

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