Teatro – Milano: IL SEME DELLA VIOLENZA. THE LARAMIE PROJECT

Teatro – Milano: IL SEME DELLA VIOLENZA. THE LARAMIE PROJECT

Teatro Elfo Puccini. Corso Buenos Aires, 33

07/06/2021 – 02/07/2021

Emanuele Aldrovandi dirige lo spettacolo tratto dal testo di Moisés Kaufman e dei membri del Tectonic Theater Project, di cui cura anche la traduzione. Con Ferdinando Bruni, Margherita Di Rauso, Giuseppe Lanino, Umberto Petranca, Marta Pizzigallo, Luciano Scarpa, Marcela Serli, Francesca Turrini. Voce solista e maestro del coro Matteo De Mojana.

Ogni volta che ti chiamano frocio, ti fanno violenza, ogni volta che ti chiamano in tutti quei modi. Lo capite che anche questa è violenza? Questo è il seme della violenza. (Atto II, Padre Roger Schmit).

The Laramie project è un testo profondo, stratificato e toccante che racconta il caso Matthew Shepard, uno studente ucciso brutalmente per motivi di odio omofobico.

Poco dopo il delitto, Moisés Kaufman, autore di “Atti osceni” e la sua compagnia compiono un viaggio verso Laramie, la città del Wyoming teatro del delitto, e qui trascorrono lunghi periodi a intervistare gli abitanti e ricostruire gli eventi per dare un senso a questa tragedia.

Il racconto che ne scaturisce va molto oltre la cronaca. Non si limita a trattare una questione legata ai temi dell’omofobia e della paura della diversità, ma parla anche della funzione che il teatro può avere come strumento vivo di confronto. Riesce a porre, con forza e chiarezza, domande fondamentali in questi nostri tempi di divisione e di rabbia: quale sarà la voce che lasceremo prevalere in noi? Quella dell’odio, della crudeltà e della paura o quella della compassione, della gentilezza e della speranza?

Grazie ai genitori di Matthew, che hanno continuato la lotta per avere giustizia, oggi gli Stati Uniti hanno una legge contro i crimini d’odio, che porta il nome di loro figlio.

“Il seme della violenza è un esempio di cosa possa essere oggi il teatro civile: per nulla noioso e didascalico, emozionante e innervato di quella coscienza sociale erede diretta della tragedia greca”. Stefano de Stefano, Il Corriere del Mezzogiorno.

Luci Michele Ceglia e Giacomo Marettelli Priorelli, suono Giuseppe Marzoli. Produzione Teatro dell’Elfo e Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con Festival dei Due Mondi di Spoleto. Si ringrazia la Fondazione Matthew Shepard.

Info: Durata 2 ore più intervallo. Spettacolo inserito in “Invito a teatro”.

www.elfo.org

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Teatro – Roma: I POETI MALEDETTI _ N.1 IO E BAUDELAIRE _ WHO WANTS TO LIVE FOREVER

TeatroBasilica. Piazza di Porta S. Giovanni, 10

14/06/2021 – 17/06/2021

Francesca Macrì porta in scena un progetto della compagnia Biancofango con Andrea Trapani. Drammaturgia e traduzione dal francese: Francesca Macrì e Andrea Trapani.

Fa quasi paura leggere oggi i poeti maledetti, questa combriccola di creature angeliche e ostinate, schiacciati da tragiche urgenze. Fa paura vederli e immaginarli in preda all’odio per i contemporanei, non più giovani – e cosa allora? – a ragionare con la precisione di un orefice sulla parola oscura, in balia sì degli eccessi, ma più di tutto di una fecondità e di un’intransigenza stilistica assolute. Ne avremmo bisogno oggi più che mai. Ma nel moto dell’anima che la commozione ci dona quando le parole ci incantano e ci tramortiscono, ci pugnalano e ci stupiscono, abbiamo più volte pensato che esistesse un legame anomalo, forse maleducato, fra pianoforte e verso. E così abbiamo deciso di attraversarlo, di provare a indagarlo.

Fra il corpo del pianoforte, impetuoso e imponente, e il corpo della parola, saettante e tagliente, noi abbiamo messo il corpo dell’attore. Si muove fra musica e verso, s’insedia in quella solitudine di cui sono e siamo, tutti, portatori, e si mostra sul palcoscenico. Si rende disponibile ad attraversare e a essere attraversato. Si fa strada nella notte, si fa canto alla luna, si fa cielo tetro e greve, si fa albatro e prova a volare. Maldestramente, maleducatamente, forsennatamente, devotamente. Un attore, il suo pianoforte e Baudelaire.

Io e Baudelaire, primo passo di una trilogia dedicata ai poeti maledetti, è un richiamo, un’invocazione alla poesia, la direzione di un ritorno. È un dialogo con se stessi, è la ricerca delle parole, è stare sulle parole e accettare che siano importanti. Io e Baudelaire è una domanda banale, semplice, autentica: ma se uno da piccolo vuole essere come Baudelaire, da grande che cos’è? Ma se uno, da piccolo, legge di nascosto le poesie, da grande cosa può diventare? Esiste un bambino che in un tema, a scuola, abbia scritto: io da grande voglio fare il poeta? Che cos’è un poeta?

Baudelaire: il poeta maledetto, il poeta da cartolina, da tazza souvenir dopo un viaggio a Parigi, da poesiola da studiare a memoria prendendo l’autobus a sedici anni, il poeta delle puttane, dei vicoli la notte, il poeta delle ossessioni, delle 865 lettere alla madre, il poeta delle contraddizioni, non voluto, non riconosciuto quando ne avrebbe avuto davvero bisogno, non amato, senza un soldo e soprattutto solo, solo, solo. È sconfinata la solitudine che ci butta addosso. Ma che cos’è un poeta? Non molti anni fa qualcuno cantava davanti a migliaia di persone: Who wants to live forever? Forse Baudelaire se lo avesse sentito gli avrebbe voluto rispondere. Ma vogliamo davvero vivere per sempre?

Luci Gianni Staropoli, consulenza al pianoforte Irene Ninno, direzione tecnica Massimiliano Chinelli. Produzione Fattore K.

Info: Ore 20.30. Biglietto prezzo unico 15 Euro, Prenotazione obbligatoria.   Contatti / Prenotazione obbligatoria.   tel. +39 392 97.68.519 

www.teatrobasilica.com

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Teatro – Milano: HAMLET

Teatro – Milano: HAMLET

Piccolo Teatro Studio Melato. Via Rivoli, 6

05/06/2021 – 27/06/2021

Antonio Latella dirige lo spettacolo tratto dal testo di William Shakespeare, traduzione Federico Bellini, drammaturga Linda Dalisi. Con Federica Rosellini, Anna Coppola, Michelangelo Dalisi, Francesca Cutolo, Fabio Pasquini, Francesco Manetti, Ludovico Fededegni, Stefano Patti, Andrea Sorrentino, Flaminia Cuzzoli.

Un Hamlet da vedere, ma non solo: con la sua nuova regia per il Piccolo del classico shakespeariano, Antonio Latella suggerisce al pubblico di porsi in una dimensione di ascolto di un testo che “suggerisce sempre qualcosa che potrebbe essere, ma non è”.

Dieci attori di diverse età, formazione e provenienza, la nuova traduzione realizzata per l’occasione da Federico Bellini, una scenografia che è parte integrante della drammaturgia. Questo progetto si annuncia come un’esperienza di teatro totale, che, complice il suggestivo spazio del Teatro Studio Melato, accompagna il pubblico in un percorso attraverso il testo di Shakespeare, di cui esplora le pieghe più nascoste. “È una promessa che feci a me stesso quando misi in scena Hamlet per la prima volta, ripensarlo ogni dieci anni. Questi, all’incirca, i tempi che mi sono dato per capire di volta in volta dove mi trovo, non solo rispetto alla regia shakespeariana, ma alla professione stessa di regista”. Antonio Latella.

Dirigere Hamlet significa misurarsi con il testo “del fallimento”: quando lo si affronta, si è consapevoli di non poterlo possedere interamente. È il testo “dello studio”, quello che permette di confrontarsi con se stessi e con il proprio lavoro. A ogni età della vita, Hamlet è qualcosa di completamente diverso». Nel ruolo del titolo, “Federica Rosellini è un’interprete che possiede il dono artistico dell’ambiguità e del dubbio. Per me l’Hamlet del XXI secolo va oltre la sessualità, oltre la distinzione donna/uomo, per approdare a una condizione altra: nei classici le parole non hanno genitali, volano talmente al di sopra di tutto, da fare la differenza”.

“L’originalità di questa proposta – conclude il regista – sta nel suggerire agli spettatori di provare, non solo a guardare, ma ad ascoltare insieme ogni parola del testo”.

Scene Giuseppe Stellato, costumi Graziella Pepe, luci Simone De Angelis, musiche e suono Franco Visioli. Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.

Info: Lo spettacolo è articolato in due parti che possono essere fruite separatamente o integralmente. La visione in due giornate prevede l’acquisto contestuale di entrambe le date al costo di un singolo biglietto. Durata: prima parte 3 ore e 10′ più 20′ di intervallo, seconda parte 1 ora e 50′ più 20′ di intervallo. Versione integrale 5 ore e 40′ più un’ora di intervallo. Costo biglietti: Intero platea € 40Intero balconata € 32.

www.piccoloteatro.org/

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Teatro – Roma: ANTIGONE

Teatro – Roma: ANTIGONE

Teatro India. Lungotevere Vittorio Gassman, 1

10/06/2021 – 20/06/2021

Tratto dal testo di Sofocle, lo spettacolo è di Massimiliano Civica, con Oscar De Summa, Monica Demuru, Monica Piseddu, Francesco Rotelli, Marcello Sambati.

Massimiliano Civica rilegge l’Antigone di Sofocle per interpretare i fenomeni politici della nostra contemporaneità alla luce della questione del rapporto fra l’identità del leader e il popolo che rappresenta.

Considerata da Hegel come un modello perfetto di tragedia, l’opera fu messa in scena per la prima volta nel 442-1 a.C. per il pubblico ateniese, che riconobbe da subito l’originalità di Antigone, che riassumeva su di sé tante e tali implicazioni morali, politiche e religiose da farne una figura che avrebbe attraversano secoli di letture e interpretazioni per giungere ai giorni nostri ancora gravida di una straordinaria complessità di significati.

Per “sentito dire”, infatti, tutti/e sappiamo che Antigone, dall’inizio alla fine della storia, è nel giusto, quasi una sorta di santa laica che combatte per una nobile causa, mentre Creonte è un tiranno autoritario che commette e vuole solo il male. Ma se così fosse, saremmo davanti ad un melodramma, non a una tragedia greca. La tragedia mette sempre in scena invece una situazione al limite, in cui non è più possibile stabilire pacificamente dove sia il torto e dove la ragione. Attorno a questo nodo si sviluppa la rilettura registica e drammaturgica di Massimiliano Civica, che ci offre una visione inedita dell’eroina protagonista, colpevole al pari di Creonte.

La nuova traduzione del testo mette in luce il fatto che Sofocle accomuna Antigone e Creonte in una identica colpa: quella di avere la presunzione di essere eccezionali, migliori di tutti gli altri e le altre. Ovvero di essere, per intelligenza e qualità umana, “fuori dalla norma”. E il messaggio sconvolgente e attualissimo che l’Antigone fa risuonare oggi, grazie alla capacità che ha un classico di generare significati sempre contemporanei, è che è proprio il carattere che hanno le persone che svolgono un ruolo pubblico ad essere una questione di tremenda rilevanza politica ed interesse comunitario. Sofocle ci suggerisce che, al di là dell’orientamento politico, è il carattere superbo dei/lle leader politici che rischia di procurare danni al bene comune.

Costumi di Daniela Salernitano, luci di Gianni Staropoli, fantoccio realizzato da Paola Tintinelli, traduzione e adattamento di Massimiliano Civica, foto di Duccio Burberi. Produzione Teatro Metastasio di Prato in collaborazione con Armunia residenze artistiche e Manifatture Digitali Cinema Prato – Fondazione Sistema Toscana.

Info: orari spettacolo: ore 19.30, lunedì riposo. Durata 1 ora e 10′.

www.teatrodiroma.net

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Teatro – Milano: MELODRAMMA ECOLOGICO

Teatro – Milano: MELODRAMMA ECOLOGICO

Teatro della Cooperativa. Via privata Hermada 8

04/06/2021 – 13/06/2021

I Duperdu (Marta M. Marangoni e Fabio Wolf) dirigono e interpretano la prima nazionale, con Plinio e Dalia Wolf per la prima volta in video, presentata dal Teatro della Cooperativa in collaborazione con Minima Theatralia. Regia, spazio scenico e costumi Marta M. Marangoni.

In seguito al Premio di Legambiente per il progetto “La Canzone Circolare” e dopo lo spettacolo “Le otto montagne”, il romanzo di Paolo Cognetti (Premio Strega 2017) dove il contatto con la natura, attraverso i paesaggi emozionali e ricerca della propria identità, i Duperdu presentano un gioco teatrale e musicale intorno ai temi dell’ecologia e del rapporto umanità/natura.

Tra liriche ispirate e contraddizioni del quotidiano, tra idealizzazione della Natura e tentativi di sopravvivenza, ci muoviamo all’interno della struttura di un melodramma comico che prende spunto dal mito di Orfeo ed Euridice, alter ego dei Duperdu nella rappresentazione dei comportamenti umani. Lui, smemorato cantore dai tratti un po’ hippie, è rimasto incastrato nel suo idillio bucolico e si mette in viaggio per riportare indietro lei, che però vive felice nel suo inferno metropolitano pratico, funzionale, plastico. “Non voltarti!” ripete Euridice a Orfeo, ma lui non sa resistere, vuole ritrovarla e riportarla indietro, in un mondo di natura: “Voltati!”, le ripete.

Plinio e Dalia, i loro figli, appaiono per indirizzare i due protagonisti nel loro viaggio: come dèi dispettosi lanciano i dadi e danno inizio un gioco simbolico in cui è difficile orientarsi: ogni casella è una prova da superare, un ostacolo da affrontare. Sono due bambini che guardano gli adulti girare a vuoto: di fatto, stanno chiedendo loro di trovare una soluzione, di accorgersi che una strada possibile c’è.

Nel melodramma irrompe Raul Cremona, nei panni di Aristeo, apicoltore negazionista che, con esperimenti e trucchi di magia, cerca di dimostrare che sono tutte fake news: le api stanno bene e il riscaldamento globale non esiste. D’altronde, come facciamo ancora oggi a fidarci delle previsioni meteo?

In questo viaggio alla ricerca di una melodia della Natura, Euridice/Marta e Orfeo/Wolf giocano con idee e slogan, poesia e concretezza, esempi di un oggi in cui non si sa davvero cosa fare e ci si dibatte tra coerenza e senso di colpa, accuse e pregiudizi, pigrizia e senso di responsabilità, impegno e fatalismo.

Il mondo sonoro e musicale dell’intero spettacolo è generato dall’ “Ecosonia” dei musicisti contemporanei Michele Tadini e Roberto Dani (RAM).

Drammaturgia Federica Di Rosa, collaborazione scene e costumi Linda Riccardi (tutti realizzati con materiale riciclato), musiche e canzoni originali Fabio Wolf, video Gianluca Lo Presti – Mammafotogramma, primo spettatore Renato Sarti, con il patrocinio di Legambiente (Damiano De Simine).

Info: Orari spettacoli: da martedì a domenica ore 19:45, giovedì ore 19:00, lunedì riposo.   Costo biglietti: intero – 18€; convenzionati – 15€; under 27 – 10€; over 65 – 9€, giovedì biglietto unico – 10€ (+ 1€ prevendita in caso di prenotazione).   tel. 02 6420761   info@teatrodellacooperativa.it

www.teatrodellacooperativa.it

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