Teatro – Milano: MAGGIO ‘43

Teatro – Milano: MAGGIO ‘43

Piccolo Teatro Grassi. Via Rovello, 2

01/06/2021 – 06/06/2021

Davide Enia porta in scena uno spettacolo, in cui è anche protagonista, che racconta il 1943, anno cruciale per Palermo e la sua gente, con i bombardamenti che distrussero la città prima dello sbarco degli Alleati, per scoprire che quei tempi bui somigliano tragicamente ai nostri.

L’importanza strategica del porto di Palermo durante la Seconda Guerra mondiale fu tragicamente chiara ai suoi abitanti nella primavera del 1943, quando la città subì un numero crescente di bombardamenti da parte degli Alleati, che stavano preparando lo sbarco sulle coste siciliane, il 9 luglio di quell’anno. Esattamente due mesi prima, Palermo aveva subito il primo bombardamento a tappeto avvenuto in Italia: in meno di venti minuti, gli aerei anglo-americani avevano scaricato sulla città 1570 bombe.

“A città di Palermo sventrata e lassàta ‘ntìerra in un bagno di sangue e macerie… non ci sono più le case e nemmeno le strade e non si vede niente che c’è polvere e fumo dappertutto ma comunque quello che vedi nemmanco si riconosce”.

Il lavoro di Davide Enia trae linfa da una serie di interviste a persone che vissero quei giorni e ne uscirono miracolosamente illese. Partendo dai loro racconti e dai frammenti di memoria, la narrazione drammaturgica scompone, intreccia e rielabora queste testimonianze, per poi incastonarle in un’unica storia, quella di Gioacchino, dodicenne testimone di quell’orrore. Le parole di Enia, accompagnate dalla musica di Giulio Barocchieri, raccontano di “tempi cupi, in cui era necessario ingegnarsi per riuscire a sopravvivere. Erano tempi atroci, in cui la morte cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e bugiardi, tempi cinici e bari. Assomigliano ad oggi”. Davide Enia

Info: Durata: 1h e 40’ senza intervallo.

 www.piccoloteatro.org/it/

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

  

Teatro – Milano: VARIAZIONI ENIGMATICHE

Teatro – Milano: VARIAZIONI ENIGMATICHE

Piccolo Teatro Strehler. Largo Greppi, 1

26/05/2021 – 06/06/2021

Matteo Tarasco dirige l’opera del drammaturdo, romanziere e filosofo Eric-Emmanuel Schmitt, tradotta e adattata da Glauco Mauri, con Glauco Mauri e Roberto Sturno.

Un thriller psicologico, una partita a scacchi dei sentimenti, giocata sul filo del rasoio da due personaggi, lo scrittore premio Nobel Abel Znorko, che ha scelto di isolarsi dal mondo, e il giornalista Erik Larsen, che vuole strappargli un’intervista esclusiva.

Znorko si è rifugiato in un’isola sperduta nel mare della Norvegia e in questa solitudine mantiene vivo, attraverso una corrispondenza amorosa che ormai dura da vent’anni, l’amore per una donna misteriosa. Larsen, con il pretesto di un’intervista, desidera incontrarlo. Ma qual è il vero motivo? E perché quest’uomo solitario e misantropo ha accettato, per la prima volta, di ricevere uno sconosciuto giornalista?

Come in un thriller dei sentimenti, ritmato da drammatici colpi di scena, due uomini si scontrano in un’alternanza di crudeltà e tenerezza, di ironia feroce e profonda commozione: un’intervista che presto si trasforma in un’affannosa, affascinante scoperta di verità taciute.

Variazioni Enigmatiche è un thriller psicologico, un face-à-face inesorabile, dove in un costante scambio dialettico tra illusione ed elusione (nel senso antico di in-ludo ed ex-ludo, mettersi in gioco e contemporaneamente fuori gioco) due uomini si sfideranno alla ricerca della verità. Ma, come ci suggerisce Schmitt, ammaliandoci con la sua poetica intrisa di umana fraternità, siamo sicuri che la verità riveli più delle menzogne?.

Scene e costumi Alessandro Camera, musiche Vanja Sturno. Produzione Compagnia Mauri Sturno.

Info: Durata 1 ora e 45 minuti (compreso un intervallo).

 www.piccoloteatro.org/it/

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

 

Teatro – Roma: CAMPFIRE/DOVE COMINCIA L’INCENDIO

Teatro – Roma: CAMPFIRE/DOVE COMINCIA L’INCENDIO

Teatro India. Lungotevere Vittorio Gassman, 1

02/06/2021 – 06/06/2021

Leonardo Delogu, Arianna Lodeserto e Valerio Sirnå portano in scena uno spettacolo da loro ideato e di cui curano anche i testi. Con Loredana Canditone, Daria Greco, Serena Emiliani, Arianna Lodeserto, Chiara Lucisano, Chiara Marolla, Marta Olivieri, Michela Rosa e Valerio Sirnå.

In un paesaggio annerito dalle scorie, tra i calchi del mondo conosciuto, spettri, operaie, vagabondi efficaci ed altre canaglie passano quasi tutto il tempo a oscillare, a non lavorare: l’incendio non c’è, deve solo poter cominciare.

E mentre i percorsi si ripetono, il quotidiano si slabbra nelle possibilità continuamente dispiegate del circostante; si improvvisa un pic-nic, una catena al lavoro (pressoché inoperosa), una pazzia ad alto funzionamento.

I cortocircuiti somatici si dispiegano a più riprese, lungo un sentiero impresso nell’asfalto che costeggia una voragine, una cella, una fabbrica. Ma allora l’incendio c’è già stato: torniamo nel luogo dell’innesco a raccogliere i reperti.

Ibride, mutanti, stanche, buchiamo le reti di giardini inaccessibili, facciamo tremare la terra (o siamo solo testimoni degli smottamenti), e quello che lasciamo alla fine è un gesto minimo, una fiaba alla rovescia, la traccia di una fuga.

Con CAMPFIRE/dove comincia l’incendio, DOM- prosegue la sua indagine, cominciata radiofonicamente con Nausicaä/vivere tra le rovine e proseguita en plein air con WILD FACTS/fatti feroci, sui concetti di giardino, sugli spazi di reclusione e sull’erranza postindustriale.

Sculture di scena Mattia Cleri Polidori, luci Mattia Bagnoli, musiche originali Capibara, suono Clovis Tisserand, aiuto scenografo Tiziano Conte. Nel montaggio letterario Yves, Guignard, Fernand Deligny, Morena Pavan, Gilles Deleuze, Milo De Angelis, Rainer Maria Rilke, Ida Travi, Dino Campana, Maurice Pialat, Lucia Amara, Josée Manenti, Luigi Monti.

Locandina Ozge Sahin, fotografie di scena Agnese Sbaffi. Produzione DOM-, Coproduzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale.

Info: Orario: 18.00. Durata 1 ora e 15′

www.teatrodiroma.net

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

  

Teatro – Roma: MACBETH, LE COSE NASCOSTE

Teatro – Roma: MACBETH, LE COSE NASCOSTE

Teatro Argentina. Largo di Torre Argentina, 52

05/06/2021 – 13/06/2021

Carmelo Rifici dirige lo spettacolo di Angela Dematté e Carmelo Rifici, tratto dall’opera di William Shakespeare. Dramaturgia di Simona Gonella. Con: Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese, Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Leda Kreider/Marta Malvestiti, Maria Pilar Pérez Aspa, Elena Rivoltini e con (in alternanza) Angela Dematté, Simona Gonella, Carmelo Rifici.

Quattro anni dopo “Ifigenia, liberata”, Carmelo Rifici prosegue la sua esplorazione dei classici e degli archetipi dell’inconscio collettivo con questo lavoro: se la filosofia è lo strumento che ha accompagnato il lavoro su Ifigenia, la psicoanalisi è la chiave della genesi e della realizzazione di Macbeth. Parte integrante del progetto sono state le sedute di analisi, guidate da Giuseppe Lombardi, psicoanalista junghiano, e Luciana Vigato, psicoterapeuta, nelle quali, gli attori hanno ripercorso, in bilico tra le proprie esperienze personali e le suggestioni dell’opera, i temi del testo.

Il regista sottolinea che il progetto è stato articolato in tre parti. La prima consiste in un’analisi degli attori coinvolti nello spettacolo. Dai loro lati nascosti si passa alla seconda fase, quella del lavoro sui personaggi. Macbeth vuole scoprire che cosa c’è oltre le cose conosciute, vuole distruggere il senso delle cose. La terza sezione è invece legata al mondo infero delle streghe, di Ecate, il mare nero nel quale nuota inconsapevolmente la collettività, la comunità degli uomini.

L’intento del progetto è offrire al pubblico la possibilità di riagganciarsi alla “strega interiore” lasciandosi guidare in un sogno collettivo, in un dialogo/confronto con la pulsione e il desiderio.

Équipe scientifica: Dottore Psicoanalista Giuseppe Lombardi e
Luciana Vigato, esperta di comunicazione non verbale e stili relazionali,
scene Paolo Di Benedetto, costumi Margherita Baldoni, musiche Zeno Gabaglio, disegno luci Gianni Staropoli, video Piritta Martikainen, assistente alla regia Ugo Fiore, scene e costumi realizzati dai Laboratori di Scenografia e Sartoria del Piccolo Teatro di Milano, corone Alessandro De Marchi. Produzione LAC Lugano Arte e Cultura, in coproduzione con Teatro Metastasio di Prato, TPE – Teatro Piemonte Europa, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Centro Teatrale Santacristina. Partner di ricerca Clinica Luganese Moncucco.

Si ringraziano Giuseppe Lombardi per l’amorevole partecipazione al progetto, Igor Horvat per la partecipazione in video, Alessio Maria Romano per la cura dei movimenti di scena e tutto lo staff tecnico del LAC. Un ringraziamento speciale a Chiarastella Serravalle e all’Associazione Culturale Arte-Mide (Venezia) per le immagini video della maestra merlettaia Emma Vidal. Un affettuoso grazie a Christian La Rosa per il viaggio compiuto insieme.

©Lac foto Studio Pagi

Info: Orari spettacolo: ore 19.00, domenica ore 17.00, lunedì riposo. Durata 2 ore e 15′ senza intervallo. Nello spettacolo è presente una scena di nudo integrale.

www.teatrodiroma.net

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

  

Teatro – Milano: IDIOTA

Teatro – Milano: IDIOTA

Teatro Elfo Puccini. Corso Buenos Aires 33. Sala Fassbinder

25/05/2021 – 30/05/2021

Roberto Rustioni porta in scena e interpreta, con Giulia Trippetta, uno spettacolo di Jordi Casanovas.

Cosa siamo disposti a fare quando ci troviamo in difficoltà, soprattutto economiche? Quando ci troviamo in crisi… “Idiota” è un testo sulla crisi, la crisi economica globale e le nostre crisi personali, i nostri tentativi spesso goffi e comici per riuscire a stare a galla malgrado tutto e tutti. Roberto Rustioni porta in scena uno spettacolo di alcuni anni fa, che allora ci parlava di una crisi ‘solo’ economica e che oggi appare più che mai attuale. Anche perché, sottolinea il regista, “le atmosfere e la scrittura molto cinematografiche di Casanovas, la sua poetica tra la commedia ed il noir, tra Woody Allen e Roman Polansky, possiedono una qualità che cattura inesorabilmente”.

Il protagonista prova a rispondere a delle domande di una dottoressa, un test psicologico, dove un uomo ed una donna si affrontano in una stanza, un ufficio che è come un ring. Jordi Casanovas costruisce un preciso meccanismo ironico-amaro, in cui niente è ciò che appare.

Traduzione Francesca Clari in collaborazione con Francesco Fava. Aiuto regia Francesco Piotti, scene e costumi Francesco Esposito, contributi Video Pablo Solari, ideazione Video Igor Renzetti, disegno Luci Gianluca Cappelletti. foto di Olimpia Nigris Cosattini. Produzione Fattore K.

Info: Durata 1 ora e 15 minuti.

 www.elfo.org

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

  

 

Teatro – Roma: ERROR MATERIA

Teatro – Roma: ERROR MATERIA

Teatro Vascello. Via Giacinto Carini, 78

25/05/2021 – 30/05/2021

Evelina Rosselli, Caterina Rossi, Michele Eburnea e Diego Parlanti dirigono, curano la drammaturgia e interpretano lo spettacolo – Studio da “Le avventure di Pinocchio, storia di un burattino” di Carlo Collodi. (Prima nazionale al teatro Vascello).

La drammaturgia della prima sezione si fonda su una riformulazione dell’opera collodiana a partire dalla nascita del burattino fino al momento della sua morte, dove terminava la prima stesura per volontà del suo autore. La messinscena, articolata secondo un codice multidisciplinare, si fa espressione di linguaggi diversi che confluiscono l’uno nell’altro, da quello verbale a quello fisico a quello sonoro e musicale. In questo senso il lavoro vuole allontanarsi dal linguaggio scenico tipico del teatro di prosa, per confrontarsi con i linguaggi della contemporaneità, in particolare alla ricerca di un dialogo con le possibilità offerte dal mondo del sound design.

La narrazione procede per un’alternanza di quadri, ognuno dei quali sviluppa un tema, che abbiamo scelto di sviscerare e riorganizzare in una nuova drammaturgia, contrapponendo la funzione-Pinocchio alle funzioni che azionano la macchina delle sue avventure: gli Altri. Questi risultano svincolati dalla nomenclatura classica dei “personaggi della favola” e diventano funzioni agenti, responsabili di portare avanti la narrazione attraverso la trasformazione dei suoni, degli spazi, dei tempi dell’azione. Così come nella favola il burattinaio Collodi muove la sua creatura senza fili trascinandola negli eventi e gestendola a proprio piacimento, così la nostra narrazione si serve dello spazio teatrale come una nuova “scatola magica”, capace di confondere, ingannare e sottomettere chi la visita. Il sistema di illusioni tipico della scatola magica del teatro all’italiana è tuttavia ribaltato, per cui l’illusione è ampiamente dichiarata, come scelta stilistica.

Alla logica della “macchina”, che impiega sempre nuove strategie e seduzioni negando ogni possibilità di autoaffermazione, il burattino resiste e si ribella in modo forsennato. La natura vegetale di Pinocchio lo rende per definizione inadeguato ad affrontare le vicende del mondo umano. Tuttavia egli sceglie di abbandonare la sicurezza della casa paterna per avventurarsi nel mondo, mosso da curiosità, desiderio di conoscenza e di affermazione di sé. La tenacia, il coraggio, la fiducia nel prossimo e questa resistenza ostinata alle aggressioni del mondo esterno che lo vuole a tutti i costi forzare in una natura che non gli appartiene, lo rendono un eroe a tutti gli effetti, un eroe di libertà in cui ognuno di noi auspica riconoscersi.

Ci piacerebbe permettere al linguaggio di prosa di confluire, confondersi e fondersi a quello evocativo del sound design, al fine di riproporre una vicenda sempre attuale, che rivendica il tentativo di mantenere una coerenza con se stessi, in contrapposizione alle minacce violente del sistema sociale, che vincolano l’individuo all’appartenenza ad un canone, cui Pinocchio ostinatamente si ribella. La scelta di affrontare la rivisitazione e di mettere in scena la riscrittura di una favola così nota come quella di Pinocchio, nasce prevalentemente da una riflessione sul rapporto tra la nostra generazione e il mondo cui ci si affaccia a seguito della formazione, il “mondo del lavoro”. In uscita da un’accademia che ci ha tutelati per un arco di tempo lungo tre anni, ci affacciamo al mondo così come Pinocchio si affaccia alla vita dell’ambiente che lo circonda: un mondo ricco di opportunità e verso il quale egli è inevitabilmente attratto, ma che allo stesso tempo è denso di insidie, minacce, possibilità di fallimenti e incomprensioni.

Sono i meccanismi di un sistema produttivo ormai affermato, all’interno del quale vogliamo sì inserirci per poter dar corpo alla nostra voce, ma che allo stesso tempo può spaventare, dentro cui occorre sapersi destreggiare e che occorre, ai nostri occhi, problematizzare. È un percorso di creazione che sceglie non casualmente la favola come strumento espressivo. Di modo che possa permettere anche a chi non è nato e cresciuto ai tempi di Collodi, di rintracciare e condividere le tematiche che costellano la vita di una creatura che entra in contatto con la realtà di un mondo, verso cui nutre un senso inevitabile di fascinazione.

Light design Camilla Piccioni, sound-design Filippo Lilli, realizzazione scene Danilo Rosati. Produzione: La Fabbrica dell’Attore- Teatro Vascello e Accademia D’arte Drammatica Silvio D’Amico.

Info: da martedì al sabato ore 20:30 domenica ore 18:00. Durata di 55 minuti, inizia puntuale. Prezzi biglietti: intero € 21, ridotto over 65 €19, ridotto under 26 €16, comprensivo di servizio di prenotazione. Tel065898031.  promozioneteatrovascello@gmail.com  promozione@teatrovascello.it

www.teatrovascello.it

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

 

Teatro – Milano: NEL LAGO DEL COR

Teatro – Milano: NEL LAGO DEL COR

Piccolo Teatro Grassi. Via Rovello 2

18/05/2021 – 23/05/2021

Danio Manfredini porta al Piccolo il suo ultimo spettacolo, di cui è anche protagonista. Un viaggio nell’inferno del lager e della Shoah, nella ferocia dell’uomo, nell’umiliazione, una caduta nello smarrimento esistenziale e spirituale fuso con la lotta per uscire da un incubo nella speranza di tornare a rivedere la vita.

Cambia il titolo del primo canto dell’Inferno di Dante (Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m’era durata la notte ch’i’ passai con tanta pieta) in cui il poeta descrive la paura e l’angoscia provate nella “selva oscura”. Un luogo dell’anima per Dante, luoghi fin troppo reali quelli descritti nello spettacolo di Manfredini: i lager che rappresentano la ferocia dell’uomo, simboli di terrore e sofferenza, di quello smarrimento esistenziale e spirituale mai provato altrove.

Un deportato durante la “marcia della morte” ripercorre sfinito le esperienze drammatiche che ha vissuto nel campo. Come un fantasma, si fonde alle immagini del lager e rientra in un incubo fatto di miseria, morte, pioggia, neve, freddo, paura. Le parole del deportato sono stralci di dialoghi, frasi salvate dalla memoria, suoni in lingue diverse, di una strana Babele e si intrecciano alle canzoni del soldato liberatore che, come un angelo, lo accompagna in quell’inferno.

“Dedico questo lavoro ai sopravvissuti perché le loro parole sono state una guida e lo dedico come un requiem, a tutti coloro che sono morti in quei lager senza lasciare traccia”. Danio Manfredini.

La musica, composta ed eseguita dal vivo da Francesco Pini, le immagini e i movimenti si uniscono alle parole nel lavoro di Manfredini. “È il tentativo di raccogliere in questa rete di emozioni una traccia di quell’esperienza umana attraverso i poveri mezzi del teatro”.

Aiuto regia Vincenzo Del Prete; dipinti e maschera Danio Manfredini; progetto audio Marco Olivieri; progetto luci Giovanni Garbo; scenografo Rinaldo Rinaldi; direzione tecnica Guido Pastorino. Produzione La Corte Ospitale con il sostegno di Théâtre du Bois de l’Aune in collaborazione con Armunia Rosignano Marittimo.

Info: Costo biglietti: da 14 euro.

 www.piccoloteatro.org/it/

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

   

Mostra – Catania: MEDITERRANEUM COLLECTION

Mostra – Catania: MEDITERRANEUM COLLECTION

GAM – Galleria d’Arte Moderna. Via Castello Ursino

17,18, 29/05/2021

L’Associazione culturale Mediterraneum ha chiamato, nei mesi scorsi, a raccolta fotografi nazionali e internazionali che hanno già raccontato la Sicilia o che amano questa isola.

I tanti fotografi partecipanti, donando i loro scatti per le raccolte benefiche, hanno consentito di ottenere una duplice e significativa raccolta fondi in favore di CataniaAiutaCatania, coorganizzata con il Comune di Catania e della Croce Rossa Italiana, coorganizzata con il Comitato di Catania, istituzioni locali che si sono e si stanno ancora occupando a livello locale dell’emergenza sanitaria e economica che sta falcidiando il nostro paese.

Settantacinque foto per l’emergenza Covid-19. Gli autori di questi scatti sono: Salvo Alibrio, Pavel Apletin (Russia), Alfonso Arana, Sebastiano Cosimo Auteri, Valentina Brancaforte, Claudio Bellasio, Gérard Boisnel (Francia), Massimo Bortoluzzi, Rubina Brugugnoli, Giovanni Calabrese, Sergio Catitti, Antonio Cavaliere, Franca Centaro, Fernanda Chemale (Brasile), Carolina Costa, Nino Costa, Enzo Crispino, Gabriele Croppi, Antonella Cunsolo, Giuseppe D’Amico, Luca Di Bartolo, Saro Di Bartolo, Giorgio Di Fini, Corrado Di Mauro, Adelaide Di Nunzio (Germania), Germana Gaeta, Patrizia Galia, Maurizio Galimberti, Tiziana Gatto, Vittorio Graziano, Mirko La Martina, Andrea Lattuca, Deborah Lo Castro, Daniela Longo, Alessandra Lucca, Alessio Mamo, Francesca Mangiatordi, Federica Meli, Guglielmo Melloni, Mariagrazia Moncada, Sara Munari, Pino Ninfa, Antonio Pignato, Domenico Pititto, Angelo Pitrone, Massimo Privitera, Suryene Ramaget, Damiano Rapisarda, Aurora Rosselli (USA), Anna Romanello, Simone Sartori, Elisa Scaramuzzino, Sebastiano Scollo, Maria Sipala, Maria Spera (Francia), Roberta Toscano, Tony Traglia, Mario Valenti, Rosario Vicino, Margherita Vitagliano (Inghilterra), Adriana Zappulla, Salvatore Zito, Angelo Zzaven.

La duplice raccolta fondi ha fornito un valido contributo alle famiglie e alle persone sole che si trovano in difficoltà, anche in presenza di un minimo reddito, ma comunque non sufficiente per vivere in maniera dignitosa.

Scegliere di sostenere l’emergenza sociale significa rivolgere uno sguardo sia al presente ma anche al futuro. Anche se spesso non siamo propensi a parlare di futuro per le troppe incertezze che ci aspettano, di cui non vediamo la fine, in fondo tutti speriamo che tutto possa ritornare come prima o meglio di prima.

La fotografia è parte della nostra società, dai social alla comunicazione, dalla narrazione al ricordo, è lavoro e passione. Manterrà e potenzierà il suo ruolo nel futuro. La ripresa ha e avrà bisogno di immagini e di speranza. Quante volte abbiamo letto sui media “La speranza in uno scatto”, e allora la relazione tra fotografia, presente e futuro deve farci riflettere: la fotografia è il passato per eccellenza perché è memoria di un istante, ma ha anche elaborazione del presente e di sicuro contribuirà a migliorare il futuro.

Info: Orario: 9:00 – 19:00

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

  

Teatro – Roma: IL FILO DI MEZZOGIORNO

Teatro – Roma: IL FILO DI MEZZOGIORNO

Teatro India. Lungotevere Vittorio Gassman, 1

20/05/2021 – 29/05/2021

Mario Martone dirige lo spettacolo tratto dal libro autobiografico di Goliarda Sapienza, e ci invita a entrare nel suo mondo, nell’adattamento teatrale di Ippolita di Majo, con in scena Donatella Finocchiaro e Roberto De Francesco.

Questo è il libro di una grande scrittrice, rimasta a lungo misconosciuta. Controcorrente, fuori dagli schemi, così come dalle ideologie politiche del suo tempo, la storia di Goliarda Sapienza è quella di una donna continuamente in battaglia. Partigiana, femminista, la sua è una lotta contro il conformismo, condotta con tutti i mezzi a sua disposizione, primo fra tutti la scrittura.

Nel 1969 esce per Garzanti un suo libro autobiografico e scandaloso, Il filo di mezzogiorno, ora ripubblicato da La nave di Teseo: un viaggio lucido e ricco di dettagli nel suo complesso percorso psicoanalitico. Una “autobiografia delle contraddizioni”, passionale e onirica, che dà voce a un io allucinato eppure lucido, affermando un’identità che non si conforma ad alcuna verità prescrittiva.
Goliarda insegue la sua memoria, insegue i ricordi, le sensazioni, le libere associazioni, mentre l’analista la accompagna nel buio delle tenebre in cui il ricovero in manicomio e i ripetuti elettroshock l’avevano sprofondata, fino alla luce della coscienza e al recupero della propria identità. Un corpo a corpo, intenso e duro, nel quale i ruoli si distorcono per poi riprendere forma e poi scomporsi ancora, fino quasi a invertirsi.

Scene Carmine Guarino; Costumi Ortensia De Francesco; Luci Cesare Accetta; Aiuto regia Ippolita di Majo; Assistente alla regia Sharon Amato; Foto di scena Mario Spada.
“Il filo di mezzogiorno” è pubblicato da “La nave di Teseo” Un ringraziamento a Mario Tronco per aver musicato il canto dei pescatori delle isole Eolie. Produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Catania, Teatro Stabile di Torino -Teatro Naz ionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale

Info: Orari spettacolo: ore 19.00, domenica ore 17.00, lunedì riposo.
Costo biglietti: 15 euro intero – 12 euro ridotto. Durata 75′.

www.teatrodiroma.net

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!