CALIGOLA – teatro a Roma

Teatro Trastevere

Via Jacopa de’Settesoli 3, Roma

9/01/2020 e 12/01/2020

L’Associazione Culturale Teatro Trastevere presenta lo spettacolo diretto da: Romina Delmonte e Valerio Rosati, con: Romina Delmonte, Valerio Rosati, Isabella Ripoli, Francesco Bonaccorso, Emanuel Pascale, Muzio Stefano Pizzigallo e Federica Santuccio.

Una manciata di luce, una clessidra e il dolore umano. La scena si apre su una Roma che potrebbe esistere in qualsiasi luogo e in qualsiasi tempo, su piedi nudi che incedono in un dolore spaesante. Nessun grande imperatore, nessuna corona, nessun potere, Caligola torna a casa spossato e infreddolito con la morte tra le mani, un’anima che ha “amato troppo” e ha perso tutto. Quanto può valere tutto il tesoro di un regno davanti ad un dolore come questo?

Certi nella necessità di un teatro che racconti prima di tutto l’animo umano con tutti i suoi colori, nel momento storico in cui viviamo l’opera di Camus diventa “necessaria” per un pubblico che chiamato in causa, assiste alla messa in scena della propria coscienza, della propria solitudine e ambizione. Un’anima nuda che elude l’appartenenza al genere e al tempo, un’anima che deve credere nella “luna” perché non ha senso vivere se non si crede nell’impossibile. Questo è il giusto pretesto per raccontare l’esigenza di un teatro di “necessità”, di un teatro che racconti con trasparenza e non troppa delicatezza l’animo umano con tutti i suoi colori. Dietro Caligola vaga una manciata di umanità disfatta, disillusa e mediocre: la bella e vecchia Cesonia che sta sfiorendo, l’acerbo poeta Scipione, il Cherea cinico e manipolatore, un Muzio modesto e pavido e infine, l’Elicone spettatore.

La platea è chiamata in causa per partecipare alla messa in scena della propria coscienza, solitudine e ambizione, in poco più di cento minuti.

Tutto questo è il primo progetto teatrale dell’Associazione culturale Three Monkeys. L’amore per il teatro non è l’unica scintilla che ha messo in moto la realizzazione di questo spettacolo; la ricerca teatrale, l’indagine antropologica è mossa dalla volontà di non fuggire il racconto del dolore, ma il coraggio di impregnarcisi e attraversarlo, per risalire in una conoscenza più profonda dell’io. In un momento storico in cui il teatro non ha più un ruolo centrale nella comunità, si ha la necessità di difendere strenuamente tutto ciò che il palco può contenere con la sua potenza catartica, gioie, solitudini, la vita umana con tutte le sue contraddizioni. Il progetto ha avuto, eccezionalmente, il benestare dell’avente diritto Catherine Camus, figlia dello scrittore premio Nobel Albert Camus, nella scelta di portare in scena il personaggio di Caligola da una donna. Ma se Roma non è Roma e il tempo è solo una percezione soggettiva, Caligola interpretato da donna non deve stupire.

Disegno luci: Paolo Fortini; scene: Natalia Di Cosmo; video/grafica: Carolina Silvetti, Marco Scuderi.

Info: prevista tessera associativa. Da giovedì a sabato alle ore 21:00, domenica alle 17:30.   Tel: 065814004

www.teatrotrastevere.it

 

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

NON È VERO MA CI CREDO – teatro a Roma

Teatro Della Cometa

Via del Teatro Marcello 4, Roma

20/12/2019 e 12/01/2020

Leo Muscato dirige l’opera di Peppino De Filippo, con Enzo Decaro, Giuseppe Brunetti, Francesca Ciardiello, Lucianna De Falco, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo e Fabiana Russo.

“Quella che andremo a raccontare è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte… L’azione dello spettacolo è avvicinata ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona… Lo spettacolo concepito con un ritmo iperbolico condenserà l’intera vicenda in 90 minuti”. Leo Muscato.

Ereditando la direzione artistica della compagnia di Luigi De Filippo, Muscato inaugura questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ha fatto con lui, rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, ma dando a questa storia un sapore più contemporaneo.

Il protagonista dello spettacolo assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Teme che qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico che è riuscito a mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo manda in crisi. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. L’uomo minaccia di denunciarlo, di portarlo in tribunale e di intentare una causa per calunnia. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui parte una serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda la credulità del povero commendator Savastano.

Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni ‘30. Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Questo allestimento seguirà l’intuizione di Luigi avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri.

Scene: Luigi Ferrigno; costumi: Chicca Ruocco; disegno luci: Pietro Sperduti.

Info: Orari: Speciale Capodanno 31 dicembre 2019 replica ore 21,45 con cena e brindisi di mezzanotte. Venerdì 20 ore 21.00, sabato 21 doppia replica ore 17 e ore 21.00, domenica 22 ore 17.00, 24 e 24 niente replica, 26 dicembre replica ore 18.00, 28 e 29 dicembre solo replica pomeridiana alle 17.00, 1 e 2 gennaio 2020 niente replica, 3 e 4 gennaio replica alle 21.00, 5 gennaio replica ore 17.00, 6 gennaio replica ore 18.00, dal 7 all’11 gennaio replica ore 21.00, 12 gennaio replica ore 17.00.   Durata 90 minuti.   Tel: 06.6784380.   Costo biglietti: platea 25 euro, prima galleria 20 euro, seconda galleria 18 euro.

www.teatrodellacometa.it

 

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

MIMì – DA SUD A SUD SULLE NOTE DI DOMENICO MODUGNO spettacolo a Trapani

Teatro Don Bosco

Via Marino Torre 15, Trapani

21/12/2019 – 22/12/2019

Torna a Trapani Mario Incudine, poliedrico artista-cantastorie, per uno degli appuntamenti del cartellone artistico della Oddo Management.

Porta sul palco le note di Domenico Modugno, pugliese che ha sposato le tradizioni del sud più a sud per aprirsi le strade al nord, avendo imparato bene ciò che aveva detto Frank Sinatra: “Fingiti siciliano e conquisterai il mondo!” Incudine racconta un mondo che cambia, che lotta, che sogna, che sfida convenzioni e stereotipi.

Porta quel Modugno che ha saputo descrivere la Sicilia come nessun siciliano. Un artista che ha precorso i tempi e inventato mode, un rivoluzionario. Rivoluzionaria per musica e per testo è “Nel blu dipinto di blu”.

Lo spettacolo focalizza soprattutto la produzione minore, meno conosciuta, ricca del fascino e della forza espressiva di chi prende la vita a morsi, di chi è disposto a lasciare tutto e partire per inseguire il proprio sogno.

Info: Orari: sabato h: 21:20, domenica h: 18:45.   Tel: 342.0330263.  

 

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

C’ERA UNA VOLTA SERGIO LEONE – mostra a Roma

Museo dell’Ara Pacis

Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli), Roma

17/12/2019 – 3/05/2020

È stato scelto un titolo evocativo per la grande mostra in programma fino alla data in cui Roma celebra, a 30 anni dalla morte e a 90 dalla sua nascita, uno dei miti assoluti del cinema italiano.

Promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione arriva in Italia dopo il successo dello scorso anno alla Cinémathèque Française di Parigi, istituzione co-produttrice dell’allestimento romano insieme alla Fondazione Cineteca di Bologna.

La mostra è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, Ministère de la culture (Francia), CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée, SIAE e grazie a Rai Teche, Leone Film Group, Unidis Jolly Film, Unione Sanitaria Internazionale, Romana Gruppi Elettrogeni Cinematografici. Digital Imaging Partner: Canon. Sponsor tecnici: Italiana Assicurazioni, Hotel Eden Roma, Bonaveri. L’ideazione è di Equa di Camilla Morabito e il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.

Il percorso espositivo – curato dal direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini – racconta di un universo sconfinato, quello di Sergio Leone, che affonda le radici nella sua stessa tradizione familiare: il padre, regista nell’epoca d’oro del muto italiano, sceglierà lo pseudonimo di Roberto Roberti, e a lui Sergio strizzerà l’occhio firmando a sua volta Per un pugno di dollari con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson.

Nel suo intenso percorso artistico Sergio Leone attraversa il peplum, (filone cinematografico storico-mitologico), riscrive letteralmente il “western” e trova il suo culmine nel progetto di una vita: “C’era una volta in America”. A questo sarebbe seguito un altro film di proporzioni grandiose, dedicato alla battaglia di Leningrado, del quale rimangono, purtroppo, solo poche pagine scritte prima della sua scomparsa. Leone, infatti, non amava scrivere. Era, piuttosto, un narratore orale che sviluppava i suoi film raccontandoli agli amici, agli sceneggiatori, ai produttori, all’infinito, quasi come gli antichi cantori che hanno creato l’epica omerica. Ma ciò nonostante, il suo lascito è enorme, un’eredità creativa di cui solo oggi si comincia a comprendere la portata. I suoi film sono, infatti,  “la Bibbia” su cui gli studenti di cinema di tutto il mondo imparano il linguaggio cinematografico, mentre molti dei registi contemporanei, da Martin Scorsese a Steven Spielberg, da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, da George Lucas a John Woo, da Clint Eastwood ad Ang Lee continuano a riconoscere il loro debito nei confronti del suo cinema.

Le radici del cinema di Sergio Leone affondano, naturalmente, anche nell’amore per i classici del passato – in mostra i film dei giganti del western, da John Ford a Anthony Mann – e rivelano un gusto per l’architettura e l’arte figurativa che ritroviamo nella costruzione delle scenografie e delle inquadrature, dai campi lunghi dei paesaggi metafisici suggeriti da De Chirico, all’esplicita citazione dell’opera Love di Robert Indiana, straordinario simbolo, in “C’era una volta in America”, di un inequivocabile salto in un’epoca nuova. Per Leone la fiaba è il cinema. Il desiderio di raccontare i miti (il West, la Rivoluzione, l’America) utilizzando la memoria del cinema e la libertà della fiaba, entra però sempre in conflitto con la sua cultura di italiano che ha conosciuto la guerra e attraversato la stagione neorealista. A partire da “Per qualche dollaro in più” Leone può permettersi di assecondare la sua fascinazione per il passato e la sua ossessione documentaria per il mito curando ogni minimo dettaglio. Perché una favola cinematografica, per funzionare, deve convincere gli spettatori che quello che vedono stia accadendo realmente.

Grazie ai preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis Jolly Film i visitatori entreranno nello studio di Sergio, dove nascevano le idee per il suo cinema, con i suoi cimeli personali e la sua libreria, per poi immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti, costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili e una costellazione di magnifiche fotografie, quelle di un maestro del set come Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone a partire da “C’era una volta il West”.

Seguendo queste tracce, la mostra  sarà quindi suddivisa in diverse sezioni: “Cittadino del cinema”, “Le fonti dell’immaginario”, “Laboratorio Leone”, “C’era una volta in America”, “Leningrado e oltr”e, dedicata all’ultimo progetto incompiuto, “L’eredità Leone”. Sarà inoltre pubblicato dalle Edizioni Cineteca di Bologna il volume “La rivoluzione Sergio Leone”, a cura di Christopher Frayling e Gian Luca Farinelli.

Info: Tel. 060608. Apertura: tutti i giorni ore 9.00 – 19.00.

www.arapacis.it

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

L’OPERAZIONE – Marsala Factory

Teatro Eliseo

Via Nazionale 183, Roma

12/12/2019 e 22/12/2019

Lo spettacolo smaschera ironicamente ipocrisie, illusioni e crudeltà del mestiere precario dell’attore. Diretto da Rosario Lisma che cura anche il testo dai dialoghi frizzanti, vincitore del Premio Eti 2009. Con Rosario Lisma, Fabrizio Lombardo, Andrea Narsi, Alessio Piazza.

Chiusi in uno spazio sotterraneo, come topi operosi, alle prese con le prove di uno spettacolo sui brigatisti, lavorano, si confrontano, litigano, si confidano, sperano e si deprimono. Si scontrano sull’attualità delle “necessarie nuove forme” del teatro, sulla utilità o meno della rappresentazione dell’arte, e si convincono pervicacemente che l’unico sbocco per uscire alla luce del sole è farsi recensire dal critico più potente d’Italia, l’unico che ha davvero il potere di dare senso e consenso al loro lavoro e alle loro vite sommerse.

Nonostante il grande successo di pubblico, il potente critico non si presenta allo spettacolo, gettando nello sconforto la banda dei quattro.

Accecati dal delirio combattente dei personaggi che interpretano sulla scena, più come Ferribbotte e Capannelle de I soliti ignoti che come Curcio e Morucci delle Br, sequestrano l’autorevolissimo personaggio alla maniera dei sequestri lampo delle prime cellule brigatiste degli anni ’70, costringendolo con le cattive a vedere il loro lavoro.

Info: Orari: da martedì a sabato: 20:00, domenica h 17:00.   Biglietto: 20 euro.   Durata spettacolo: 1 ora e 45 minuti (atto unico).

www.teatroeliseo.com

 

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

AFTER THE END – teatro a Roma

Teatro Brancaccino

Via Mecenate 2, Roma

12/12/2019 e 22/12/2019

Una delle opere più riuscite di Dennis Kelly, è un perfetto thriller psicologico che prende lo spettatore e lo accompagna fino alla fine senza mollarlo un attimo e senza mai rinunciare ad un romanticismo disperato e ad un umorismo nero. Diretto da Marco Simon Puccioni. Con Miriam Galanti e Federico Rosati. Produzione di DreamWorld Movies.

È stato rappresentato per la prima volta nel 2005 a Londra al Traverse; una piece claustrofobica venata di humor nero con un forte potere di attrazione verso il pubblico.

C’è stata un’esplosione, probabilmente nucleare, o un attacco terroristico che ha ucciso migliaia di persone e distrutto la città. Mark è riuscito a salvare Louise e l’ha portata nel suo rifugio antiatomico privato, dove c’è tutto quello di cui Mark pensa di aver bisogno per sopravvivere: cibo piccante in scatola, Dungeons and Dragons e un coltello.

Mentre aspettano che uscire diventi sicuro, tra Mark e Louise e si instaura una lotta per l’amore e il potere in cui vittima e carnefice si scambiano continuamente i ruoli. Riusciranno a sopravvivere all’attacco? Riusciranno a sopravvivere l’uno all’altro?.

“In questo spettacolo il dialogo ha un tono leggero e all’inizio, a dispetto della situazione, i personaggi rendono la commedia quasi comica. La cosa non dura molto perché Mark, da proprietario del rifugio si sente autorizzato a dettare le regole del gioco e a imporre a Louise di fare ciò che desidera razionando il suo cibo.  Quando la costringe a giocare a Dungeons and Dragons “per il suo bene” la coercizione si intensifica e si trasforma in un gioco al massacro. Una messa in scena essenziale, pochi elementi di arredo per questo rifugio e solo due attori in scena, ma con dialoghi dal ritmo serrato e duro che mano a mano spogliano i personaggi mettendo a nudo le loro paure e fragilità.” Marco Simon Puccioni.

Le storie visive di Puccioni rappresentino un cinema senza confini e lo dimostrano proprio i temi affrontati nei suoi primi corti che offrono esempi di storie che riescono a portare lo spettatore e la spettatrice al di là di ciò che si attendono. In questo modo l’inaspettato è sempre dietro l’angolo, pronto a saltar fuori per ricordarci che tutto non è sempre come sembra a questo mondo. Altre storie sono possibili, altri esiti, altri modi di vivere l’amore.

Traduzione: Monica Nappo; luci: Giancarlo Cardillo.

Info: Orari: giovedì, venerdì, sabato h 20:00, domenica h 18:45.   Tel . 0680687231.

 www.teatrobrancaccio.it

 

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

NEURO LADIES – teatro a Roma

Teatro Trastevere

via Jacopa de’Settesoli 3, Roma

12/12/2019 e 22/12/2019

L’Associazione Culturale Teatro Trastevere presenta l’opera, di e con Shara Guandalini, Alessandra Merico, Veronica Milaneschi, diretta da Patrizio Cigliano.

Si ambienta durante la notte di San Silvestro, a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno e si svolge dentro a un bagno per signore, all’interno di una villa di ricevimento di gran lusso, dove l’animazione è data dalla comicità di Stefano Fresi e Lillo&Greg.

Le tre protagoniste hanno caratteristiche molto diverse. La prima è una donna borghese molto ricca in cerca di evasione dalla routine della vita quotidiana fatta di feste per bambini, scuole private, babysitter e apparenza. La seconda è una scrittrice in cura perenne da una terapista che cerca di farle superare le evidenti problematiche in fatto di dipendenze affettive e le insicurezze date da un lavoro precario. E, infine, l’ultima, più gretta, un’eroina moderna abituata ad ambienti meno sofisticati e a farsi giustizia da sola poichè non tollera gli automobilisti che infrangono le leggi stradali.

 

Tre donne accumunate dalla presenza sotterranea di un grande mostro che vive indisturbato al loro interno: una rabbia forte, sempre più difficile da tenere a a bada, che prende il sopravvento e invade tutto ciò che trova al suo passaggio.

Info: Prevista tessera associativa.   Contatti: 065814004 info@teatrotrastevere.it

www.teatrotrastevere.it

 

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

ALESSANDRO SERRA. MACBETTU – teatro a Milano

Triennale Milano Teatro

Viale Emilio Alemagna 14, Milano

11/12/2019 – 14/12/2019

Il teatro di Alessandro Serra coinvolge gli spettatori in un’esperienza visionaria e di grande impatto. Questo spettacolo vincitore del Premio Ubu 2017, osannato da pubblico e da critica, ricostruisce il Macbeth di Shakespeare a partire dalle immagini potenti e arcaiche e dalle sonorità musicali e intriganti della Sardegna.

Lo spettacolo è diretto da Alessandro Serra che cura anche scene, luci e costumi. Con: Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Andrea Carroni, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino. Produzione: Sardegna Teatro, Compagnia Teatropersona. Con il sostegno di: Fondazione Pinuccio Sciola | Cedac Circuito Regionale Sardegna.

Recitato in lingua sarda (sovratitolato in italiano) e ambientato in un’immaginaria Barbagia, con il suo ricco patrimonio di riti, canti, maschere e tradizioni,  è interpretato da soli uomini, come nella tradizione elisabettiana. Come il classico shakespeariano, offre una riflessione lucida e appassionata sull’ambizione umana. Un pezzo di grande teatro, uno spettacolo ipnotico, che lavora con corpi, materiali e ritmi per raccontare una storia primordiale e attuale, al tempo stesso.

Gli spettacoli di Serra fanno il giro del mondo con tappe in Italia, Francia, Svizzera, Corea, Russia, Spagna, Bulgaria, Polonia, Germania.

Traduzione in sardo, consulenza linguistica: Giovanni Carroni; Collaborazione ai movimenti di scena: Chiara Michelini; Musiche pietre sonore: Pinuccio Sciola; Composizioni pietre sonore: Marcellino Garau.

Info: Orario spettacoli: 20:00. Durata spettacolo 90 minuti.

www.triennale.org

 

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

 

CITA A CIEGAS (CONFIDENZE FATALI) – teatro a Milano

Teatro Franco Prenti – Sala Grande

Via Pier Lombardo 14, Milano

11/12/2019 – 22/12/2019

Un thriller appassionante, diretto da Andrée Ruth Shammah che ha anche tradotto e adattato il testo di Mario Diament. Con: Gioele Dix, Laura Marinoni, Elia Schilton, Sara Bertelà, Roberta Lanave. Produzione Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana.

Un avvincente intreccio d’incontri apparentemente casuali dove violenza, inquietudine e comicità serpeggiano dentro rapporti d’amore.

Un uomo cieco è seduto su una panchina di un parco a Buenos Aires. È un famoso scrittore e filosofo, ispirato all’autore argentino Jorge Luis Borges, che è solito godersi l’aria mattutina. Quella mattina, la sua meditazione viene interrotta da un uomo. Comincia così una serie di incontri fatti di conversazioni a prima vista sconnesse, che svelano legami sempre più inquietanti, misteriosi e anche inaspettatamente divertenti.

Scene: Gianmaurizio Fercioni; luci: Camilla Piccioni; costumi: Nicoletta Ceccolini; musiche: Michele Tadini.

Info: mercoledì h 19:45, giovedì h 21:00, venerdì h 20:00, sabato h 20:30, domenica h 19:00, lunedì chiuso. Biglietti da 13€ a 38 €. Durata spettacolo 2 ore.

www.teatrofrancoparenti.it

 

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!

 

AMAPOLA – teatro a Roma

Teatro Basilica

Piazza Porta S. Giovanni 10, Roma

11/12/2019 – 15/12/2019

Tutta la poetica della Genta si unisce in questo spettacolo, di Caterina Genta e Caterina Rossi, con Caterina Genta, una sola espressione armonica coinvolgente, dove musica, danza e immagini, diventano un unicum.

“L’idea è partire da questo mio lavoro, la cui ispirazione è nata da “El Maleficio de la Mariposa” di Federico Garcia Lorca, per abitare lo spazio, in forma di performance. Essere opera vivente. Una presenza. Amapola. Donna, animale, fiore che si trasforma; un papavero, una principessa in un ampio vestito di raso rosso. Citando Calvino è necessario “saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio.” Quando riesco a essere vuota la danza prende forma dentro di me. Quando mi lascio muovere il corpo prende forma e, allo stesso tempo, mi sento da dentro e mi guardo da fuori. Quando sono pura presenza c’è un me interno che sente e un me esterno che guarda. I livelli della percezione e della consapevolezza sono stratificati. Dal più profondo emerge la forma. Una forma in movimento. Muove dall’interno. Vivo l’esperienza. La guardo. La registro. Mi interessa il fenomeno della trance cosciente. Mi interessa e, per certi aspetti, sono in quella zona di confine, quando riesco ad essere vuota per accogliere ciò che muove. Resto nel mondo del controllo consapevole. Ma lascio che accada. Intanto osservo. E registro. E vivo l’esperienza. E sento. Farsi muovere da dentro. Farsi abitare. Essere abitata”.   Caterina Genta

Suono: Luigi Parravicini; costumi: Monica Guadagnini. Si ringraziano: Cristiana Zambusi e il centro Danza Marius Petipa.

Info: Prenotazioni: +39 392 97.68.519 – info@teatrobasilica.com     Biglietti: 15 euro. Orario spettacoli dal martedì al sabato ore 21.00 – Domenica ore 18.00.   

www.teatrobasilica.com

 

Se ti è piaciuto l’articolo segui Marsala Factory su Facebook e su Instagram e vieni a trovarci!