ORLANDO FURIOSO – teatro a ROMA

Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico)

Via Francesco Redi 1a, Roma

03/05/2019 – 12/05/2019

La Compagnia Castalia presenta presenta l’opera di Ludovico Ariosto; riduzione e regia Vincenzo Zingaro; musiche originali Giovanni Zappalorto; ensemble musicale: Giovanni Zappalorto (Pianoforte), Francesca Salandri (flauto), Michele Campo (violino), Irene Maria Caraba (violoncello); con Vincenzo Zingaro, Laura Jacobbi, Filippo Velardi.

L’evento è promosso dalla Societa’ Dante Alighieri, la più prestigiosa Istituzione per la cultura italiana nel mondo, che nel 2009, presso il Vittoriano, per la rappresentazione di “Adelchi” di Alessandro Manzoni, ha conferito a Vincenzo Zingaro la benemerenza per l’Arte e la Cultura italiana, con medaglia d’oro.

L’avvincente mondo dell’Epica cavalleresca, quello che fu definito da Voltaire “il poema che è insieme l’Iliade, l’Odissea e il Don Chisciotte, una delle massime espressioni letterarie e poetiche di tutti i tempi”.

Sullo sfondo della guerra tra i cristiani, guidati da Carlo Magno e i saraceni, seguiremo la vicenda di Orlando, il più valoroso dei paladini che, innamorato della bellissima Angelica, bramata da ogni cavaliere, mette a repentaglio le sorti dei suoi, per inseguirla, fino a scoprire ciò che lo renderà pazzo. Solo il viaggio di Astolfo sulla Luna, il luogo dove sono custodite tutte le cose che gli uomini perdono, consentirà ad Orlando di riacquistare il senno perduto.

Tra battaglie, amori, magia e viaggi fantasiosi, l’Orlando Furioso rappresenta uno straordinario affresco degli innumerevoli aspetti della nostra esistenza, trasfigurati attraverso un linguaggio poetico dal ritmo multiforme, in una continua alternanza di ironia e tragicità, di fantasia e realtà, in cui è possibile riconoscere tormenti, debolezze, passioni e aspirazioni di ognuno di noi.

Nella sua messinscena, Vincenzo Zingaro, attraverso uno studio approfondito del “Verso”, al quale si dedica da molti anni, rinnova la forma originale di una tradizione che esprimeva tutta la sua potenza evocativa nell’incantamento orale, in simbiosi con la musica: come gli aedi nell’antica Grecia narravano le gesta della guerra di Troia, così i cantori medievali narravano le chanson de geste. Vincenzo Zingaro, pertanto, con il compositore Giovanni Zappalorto, elabora lo spettacolo come una raffinatissima partitura concertistica, come un’opera da camera, in cui la musica si interseca col “verso” senza soluzione di continuità, in un continuo fraseggio che ne amplifica tutto il potenziale immaginifico. La parola e la musica si fondono e si “scontrano”, dando vita a un grande viaggio dell’anima. Recuperare il senso profondo della Poesia nella società contemporanea, tristemente omologata e dominata da logiche prevalentemente economiche, secondo Zingaro, rappresenta un “atto rivoluzionario” necessario, che va diffuso e incentivato.

venerdì e sabato ore 21,00 – domenica ore 17,30

Biglietti: INTERO € 20,00 + prev. € 1,00 – RIDOTTO € 16,00 + prev. € 1,00 (CRAL, Associazioni, Feltrinelli, Bibliocard, RomaPass, Cartax2, Over 65), RIDOTTO STUDENTI €13,00 + prev. € 1,00.

www.teatroarcobaleno.it

LA PUREZZA E IL COMPROMESSO – teatro a MILANO

Teatro Franco Parenti – Sala AcomeA

Via Pier Lombardo, 14 Milano

02/05/2019 – 12/05/2019

Il Teatro Linguaggicreativi, con il sostegno del Centro Residenza della Toscana (Armunia Castiglionecello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro), produce lo spettacolo ispirato dall’immaginario cinematografico di Luchino Visconti e all’universo di Giovanni Testori. Scrittura scenica e regia: Paolo Trotti; aiuto regia Fiammetta Perugi; scene e costumi Francesca Biffi; luci Gabriele Santi; responsabile di produzione Simona Migliori; con Stefano Annoni, Diego Paul Galtieri, Margherita Varricchio e Michele Constabile.

Una storia nuova nella Milano dei nostri giorni, una metropoli in cui si muovono gli stessi personaggi delineati da Testori ne I racconti del Ponte della Ghisolfa. Uomini e donne, disperati, semplici, immigrati, prostitute, omosessuali, sportivi, che cercano una via d’uscita in grado di cambiare la loro vita. I cinque attori danno vita a personaggi che vivono ai margini della città: operai, gli inquilini dell’edilizia popolare, i migranti arrivati nella grande città alla ricerca di un lavoro. La speranza di arricchirsi attraverso la boxe, lo scontro tra fratelli a causa di una donna -ispirato a Rocco e i suoi fratelli- sono qui raccontati con disincanto in un dramma che, ancora ai nostri giorni, risulta intenso, in cui passioni antiche e problemi moderni sono condotti a unità.

Dopo “La nebbiosa” di Pasolini e “I Ragazzi del massacro” di Scerbanenco, con La purezza e il compromesso, Paolo Trotti prosegue il viaggio attraverso gli autori che hanno raccontato la città ed i suoi mutamenti.

martedì h 20:30 mercoledì h 19:15 giovedì h 20:00 venerdì h 20:30 sabato h 21:00 domenica h 15:45
Biglietteria tel. 0259995206

www.teatrofrancoparenti.it

AT HOME. PROGETTI PER L’ABITARE CONTEMPORANEO – mostra a ROMA

MAXXI

Via Guido Reni, 4A Roma – Galleria 2

17/04/2019 – 22/03/2020

Come è cambiato il concetto di abitare dal dopoguerra ad oggi, quali le modificazioni, le evoluzioni degli spazi domestici e del modo stesso di viverli? Attraverso un’analisi delle opere dei grandi maestri italiani del Novecento e delle figure emergenti nel panorama architettonico internazionale, conservate nelle collezioni di architettura del MAXXI, si presentano alcune delle molteplici risposte che gli architetti hanno fornito a tali questioni passando dall’abitare individuale a quello collettivo, con particolare attenzione alle esperienze più articolate e ibride che testimoniano i nuovi rapporti tra individuo e comunità.  A cura di Margherita Guccione, Pippo Ciorra.

A partire dalle abitazioni unifamiliari in cui, grazie alla libertà assicurata dal tema e dalla committenza, si raggiunge il maggior grado di sperimentazione fino a quei veri e propri brani di città, in cui l’esperienza individuale si innesta nella dimensione comunitaria. A ciascuna scala i progetti si rivelano occasioni per ragionare tanto sulle forme che sui materiali dell’architettura, in stretto rapporto con l’ambiente naturale o inseriti nel tessuto urbano, in risposta alle richieste di nuova identità espresse da una committenza consapevole del suo ruolo o frutto di politiche abitative per la ricostruzione del Paese nel dopoguerra.

Fil rouge del percorso è la scelta di mettere in dialogo – per assonanze tutte da cogliere – l’opera di un maestro dell’architettura con un autore della nuova generazione: progetti lontani nel tempo e nello spazio ma affini per metodo applicato, per contesto in cui sono collocati o per la ricerca formale che li associa, sono messi in diretta relazione visiva per offrire una ulteriore suggestione, ma soprattutto per mettere in luce attraverso questa differenziata casistica di progetti vari e complessi, la varietà e la complessità dell’abitare contemporaneo.

La mostra si apre con un’esperienza immersiva all’interno di una vera e propria casa costruita nella galleria del Museo su progetto degli architetti norvegesi Rintala Eggertsson: Home sweet Rome è l’incipit di un percorso espositivo che, partendo dalla dimensione quasi domestica di un’insula di antichissima memoria, conduce poi alle più moderne sperimentazioni sull’abitare individuale e collettivo.

Una serie di accostamenti apparentemente paradossali e non, riempiono questo percorso: Adalberto Libera e i Demogo; Carlo Scarpa e Maria Giuseppina Grasso Cannizzo; Luigi Pellegrin e Giuseppe Perugini; RICA Studio e Pier Luigi Nervi; Zaha Hadid e Paolo Portoghesi; Franz Prati e Danilo Guerri; Pezo Von Ellrichshausen e Studio Monaco Luccichenti; Aldo Rossi e gli Urbanus; Giancarlo De Carlo e David Adjaye; Francesco Berarducci e Jo Noero; Mario Fiorentino, Laura Peretti e Guendalina Salimei; Stefano Boeri e Ryue Nishizawa; Luigi Moretti e lo Studio Monaco Luccichenti; Mario De Renzi ed Enrico Del Debbio.

Sono presenti una serie di nuove acquisizioni effettuate in questa occasione e volte a incrementare le collezioni del museo.

DEMOGO, Bivacco Fanton, Dolomiti (BL), 2015. Ph. Pietro Savorelli

www.maxxi.art

ROBERTO LIPARI. BATTI PANNI LIBERA TUTTO – teatro a MAZARA DEL VALLO

Cine Teatro Rivoli

Via Nicolo Tortorici 6, Marsala Del Vallo

26/04/2019 h:21:00

Il grande artista, comico Siciliano Roberto Lipari, conosciuto al grande pubblico del web grazie ai video virali sui social, torna a teatro con il suo simpatico gioco di parole, volto a raccogliere tutto il meglio del suo repertorio, specializzato in monologhi satirici che trattano diverse tematiche: politica, denunce sociali, famiglia, giovani e lavoro.

Lo spettacolo della rassegna 7 Sfumature di risate, presentato dall’Associazione Culturale Canto del Marrobbio, ritrae personaggi e ambiti reali. Piccoli aneddoti quotidiani che permetteranno al pubblico di vivere momenti di riflessione.

In tutte le sue apparizioni teatrali rende omaggio ai suoi due grandi maestri: Pino Caruso e Giorgio Gaber.

Per info e prenotazioni: 3298619455 – 3477195881

 

DI TANTO AMORE – teatro a ROMA

Teatro Trastevere

via Jacopa de’Settesoli 3, Roma

30/04/2019 – 05/05/2019

L’Associazione Culturale Teatro Trastevere presenta il libero adattamento e riscrittura da Il gabbiano di Anton. Cechov; drammaturgia e regia: Giancarlo Moretti; con: Simone Bobini, Giovanna Cappuccio, Ines Le Breton, Ornella Lorenzano, Alessio Maria Maffei, Natalia Simonova; scene e costumi: Paola Salomon. Produzione: Extravagarte – in coproduzione con il Teatro Trastevere.

“La storia inizia alcuni anni dopo la fine della vicenda narrata da Cechov ne “Il gabbiano”. Masha, internata in un ospedale psichiatrico, ogni sera, da un baule della sua stanza, tira fuori gli abiti dei personaggi della vicenda: Kostja (il suo amato da cui è rifiutata), Irina Arkadina (la madre di Kostja), Nina (la ragazza che Kostja ama e da cui è rifiutato) e Trigorin (lo scrittore per amore del quale Nina rifiuta Kostja e che allo stesso tempo è amato da Irina Arkadina, sottraendo al ragazzo l’amore della madre). Come nella “camera dei sogni” de “I giganti della montagna” di Pirandello, la donna fa rivivere quella storia di amore e morte nel disperato e folle tentativo di mantenere in vita il suo innamorato, e quegli abiti, che nella sua mente erano un delirio, ora vengono indossati dagli attori che cominciano ad animarli ed a narrare il dramma.”

Il gabbiano è uno dei capolavori della drammaturgia di Cechov e di tutta la letteratura teatrale della fine del XIX secolo: Di tanto amore prende il filo dei “sentimenti” di questa complessa trama, quello che lega tra loro i protagonisti della vicenda, Kostja, Nina, Irina Arkadina, Trigorin e Masha, in una catena di desideri, speranze e delusioni. Un tema, quello delle relazioni sentimentali tra i personaggi, non sempre sufficientemente messo inevidenza nelle letture registiche che solitamente si concentrano sul tema del teatro e del meta-teatro della solitudine. Di tanto amore non è solo uno spettacolo, ma una sfida. Non è un prodotto da vendere quanto un’opera da realizzare nella sinergia di un gruppo. Non è una delle tante libere interpretazioni di un classico in chiave moderna all’insegna dello stravolgimento o dell’occasionalità, ma il progetto di una scrittura a quattro mani per coniugare passato e contemporaneo. È la voglia di scoprire la continuità del sentire. Di tanto amore è una prima assoluta ed è frutto di un lavoro di diversi anni sul testo di

Cechov effettuato dall’autore. In esso si intrecciano due filoni che caratterizzano il suo percorso di ricerca drammaturgica: l’amore e la follia. Entra dunque all’interno del testo di Cechov per una suo significativo libero adattamento e riscrittura attraverso tagli ed inserimento nuove scene, per una messa in scena indirizzata a coglierne questo aspetto così “perturbativo” e rivelatore dell’essenza fragile vitalistica e tragica dell’animo umano. La cifra registica è in una ricerca di naturalezza onirica che conduca lo spettatore dalla realtà al sogno passando attraverso il perturbante. Parola, azione, gesto, musica in un’ambientazione stilizzata e minimalista, coniugando l’utilizzo di costumi d’epoca con vitalità moderna.

Da martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 17.30.

prevista tessera associativa

www.teatrotrastevere.it

 

ROMEO L’ULTRÀ E GIULIETTA L’IRRIDUCIBILE – teatro a ROMA

Sala Umberto

Via della Mercede, 50, Roma

26/04/2019 – 05/05/2019

Ginevra Media prod srl presenta la storia d’amore e tifo con Tragedia finale, scritta e diretta da Gianni Clementi con: Alessio D’Amico, Giulia Fiume, Edoardo Frullini, Federico Maria Galante, Federico Le Pera, Daniele Locci, Matteo Milani, Luca Paniconi, Simone Pulcini, Luna Romani, Kabir Tavani, Daniele Trombetti e con la partecipazione straordinaria di Stefano Ambrogi e Marco Prosperini. Aiuto regia: Claudia Genolini; assistente alla regia: Lucia Clementi; scene: Carlo De Marino; costumi: Mara Gentile; foto di scena: Pino Le Pera.

Un titolo che prende solo a prestito i due appellativi Ultrà e Irriducibile, come fece Shakespeare con i Montecchi e Capuleti, per indicare due fazioni opposte, annebbiate da un odio reciproco talmente radicato ed insensato, da sconfiggere la purezza e l’amore di due ragazzi. Un testo in versi, che segue le linee guida del classico shakespeariano ma usa un linguaggio decisamente popolare, in fin dei conti una storia “coatta”, che vive in una Roma popolare, periferica, dove i ragazzi guardano alla domenica calcistica, alla loro fede sportiva, come il fine ultimo della loro esistenza. Un’esistenza che si consuma stancamente fra lavoretti rimediati, pasticche per sballare, amori improvvisati, emozioni da inventare e finalmente la Domenica! Sì, la Domenica, per gridare l’umano desiderio di appartenenza a un simbolo, un ideale!

Ma anche per manifestare il disagio di ragazzi che faticano a trovare un “loro luogo” in questa Società cinica e ingiusta. In genere il termine Ultrà, o Irriducibile che sia, evoca nell’immaginario collettivo scenari di distruzione e violenza, eppure quegli stessi Ultràs e Irriducibili sono capaci di slanci di grande generosità. Un esempio è il loro importante contributo in termini di aiuti umanitari durante il recente e tragico terremoto abruzzese. Perché i ragazzi, al di là delle fedi politiche o sportive che siano, hanno bisogno di amare, lottare, credere! E quando la politica abdica al suo ruolo di educatrice della collettività e non è più capace di appassionare le persone, né tantomeno i giovani, allora ecco che le Curve dell’Olimpico, di San Siro o del San Paolo diventano il luogo dell’appartenenza. La Curva vista come microcosmo di una Società, che tende a negare il futuro a generazioni di ragazzi, esposti, come la Storia insegna, alle colpevoli influenze di adulti frustrati.

Nato dal desiderio di scrivere un’opera antiviolenza sul Mondo del calcio, questo spettacolo ha l’ambizione di divenire una riflessione importante sulla degenerazione del Tifo, che purtroppo nel corso degli ultimi anni ha provocato lutti dolorosi e inconcepibili. I Paparelli, gli Spagnolo, i Currò, i Sandri, gli Esposito, i morti dell’Heysel, degli stadi sudamericani non possono essere che un tragico ossimoro, se uniti alla parola “Sport”. È in questo scenario che Romeo, tifoso giallorosso, figlio de Er Murena, e Giulietta, appassionata biancoazzurra, figlia de Er Catena, che si affaccia ogni mattina dal suo balcone delle case popolari di Valle Aurelia, sognando il suo principe azzurro, si innamoreranno e andranno incontro, loro malgrado, al tragico finale. Un inno all’amore, questo e solo questo vuole essere lo spettacolo.

Prezzi da 26 a 17 euro.  Venerdì 26 aprile ore 21.00, Sabato 27 aprile ore 21.00, Domenica 28 aprile ore 17.00; Martedì 30 aprile ore 21.00, Mercoledì 1maggio ore 17.00, Giovedì 2 maggio ore 21.00; Venerdì 3 maggio ore 21.00, Sabato 4 maggio ore 21.00, Domenica 5 maggio ore 17.00

 www.salaumberto.com

 

 

LA PASSIONE DI TOTÒ. AMORE E SPERANZA DI UN GIOVANE SICILIANO – teatro a MARSALA

 

Teatro Eliodoro Sollima

Via Teatro, Marsala

29/04/2019 h:21:00

L’Associazione Culturale Ciuri presenta lo spettacolo scritto da Gino De Vita; regia: Giorgio Magnato; con: Giorgio Magnato, Salvatore Lo Faso, Eleonora Bongiorno, Giuseppe Di Girolamo e Gino De Vita.

“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico ”… “Questi versi pascoliani mi sembrano adatti alla presentazione del manoscritto del dell’amico musicista Gino De Vita: di nuovo, infatti, c’è un gradevole musical; di antico, invece, il contenuto ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, con ciò che ne derivò nei suoi aspetti tragici di distruzione, discriminazione, persecuzione, stupri, soppressione, desolazione. In una Sicilia occupata dai nazisti, si svolge la storia del protagonista Totò.

La capacità dello spirito siciliano di industriarsi per la sopravvivenza e il trovare un sano divertimento, scaccia tristezza nei momenti difficili del conflitto con il cantare o il danzare. Totò fuggito da un campo di concentramento, mai perderà la passione per il canto che lo renderà famoso e ricco, al di là dell’oceano, insieme alla sua ritrovata, amata fidanzata Provvidenza.

Un musical improntato alla semplicità, alla elementarità, senza fronzoli orpelli o inutile retorica, lontano dalle becere ricercatezze cervellotica tanto care alla vacua presunzione di essere originali a tutti i costi, fino al punto da apparire irriverenti, volgari e ridicoli. Uno spettacolo per famiglie, rievocativo, nostalgico, romantico con tante canzoni e buona musica.” Giorgio Magnato

Organizzazione : Filippo Peralta

L’ingresso è riservato con invito, per info: 347.6235052

 

 

ROMEO E GIULIETTA – teatro a ROMA

Teatro Trastevere

Via Jacopa de’Settesoli 3, Roma

25/04/2019 – 28/04/2019

L’Associazione Culturale Teatro Trastevere presenta l’opera di William Shakespeare. Regia e adattamento: Luca Pastore; con: Miriam Messina, Irene Girotti, Biagio Iacovelli, Carlotta Saccani, Cristiano Zingaretti, Michele Sallicandro, Martina Caronna, Marco Bucci, Eleonora Muzzi, Ludovica Avetrani, Nicola Parini, Arianna Barberi, Simona Vazzoler; musica: Mattia Yuri Messina; videomapping e props di scena Andrea Rastelli; con la collaborazione di Matteo Antonucci; progetto grafico Miriam Messina; costumi Martina Caronna, Ludovica Avetrani; aiuto regia Miriam Messina; produzione i Cani Sciolti.

Torna al Teatro Trastevere nel quarto anno di attività la compagnia teatrale artigianale I Cani Sciolti. La necessità di Luca Pastore di mettersi in gioco con un testo universale del Bardo nasce dal bisogno di raccontare dell’amore che può unire, del modo in cui questo nasce spontaneamente e di come questo possa essere causa di combattimenti e odi. La lanterna d’amore giovanile, puro e maturo che i due protagonisti immortali vivono si contrappone al modo in cui gli altri personaggi, tutti antagonisti, si relazionano all’amore, rifiutandolo, privandosene, scambiandolo per un oggetto da possedere e controllare o che è massima aspirazione e ideale poco palpabile. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, dove la diversità di appartenenza, cultura, status sono le prime cause a scatenare un conflitto fra esseri pari, un inno all’amore e quello a cui porta il negargli l’ascolto sono attuali e necessari.

Traendo ispirazione dai lavori di Terry Gilliam e dei Monty Python, ci si immerge nella corrente del pastiche: la messinscena è pensata come un susseguirsi di quadri dai tratti volutamente grotteschi, con accenni di commedia dell’arte, dello stile musical passando attraverso la festa di paese tipicamente italiana e l’opera, sfiorando la corrente del trash. Queste diverse linee sono il contorno della vicenda in cui sono Romeo e Giulietta, un caos che è la vita, che fagocita il destino dei due giovani amanti.

I personaggi, le loro azioni, il loro ragionamento, il loro modo di parlare e la veridicità di quello che dicono uniti ad un susseguirsi non cronologico delle scene non può evitare in ciascun modo l’epilogo scritto da Shakespeare: tutto è portato alle estreme conseguenze e trascina con sé Romeo e Giulietta, che nonostante tutto non si salvano. Le aggiunte che stratificano il testo sono il modo scelto per darne lettura e mostrarne la complessità. Niente è lasciato al caso, tutto è deciso e voluto: ciò che appare superfluo è in realtà fondamentale e suggerisce una libertà creativa che in realtà non sussiste, poiché tutto è già orchestrato e incastrato al millimetro. Il lavoro con la musica si è rivelato nuovamente fondamentale e guida del percorso emotivo sul palcoscenico. La commistione non solo di diversi generi ma di diversi linguaggi artistici è l’unico modo per portare avanti e risolvere gli snodi della vicenda.

giovedì-sabato ore 21, domenica ore 17:30. Prevista tessera associativa

www.teatrotrastevere.it

 

LA CLASSE – teatro a ROMA

Teatro Spazio Diamante

Via Prenestina 230B, Roma

17/04/2019 – 18/04/2019

All’interno della rassegna “Classici del secolo futuro”, lo spettacolo tratto dalla fiaba di Lewis Carroll “Alice nel paese delle meraviglie”, adattato da Marco Cavalcoli e Katia Ippaso. Con Franco Antonelli, Matteo Bergamo, Roberto Castello, Melania Maria Codella, Gemma Costa, Francesco Iorio, Mattia Lattanzi, Nicole Mastroianni, Maria Maurigi, Gabriele Raho, Simone Scarafoni, Ludovica Teglia.

Una classe e un segreto da rivelare nell’ora delle favole: la notte. Alice ha un sogno da raccontare ai suoi compagni. Insieme si troveranno ad affrontare animali fantastici e bestie feroci, saranno lanciati in luoghi sconosciuti, cresceranno a dismisura e torneranno più piccoli delle formiche, parteciperanno a feste e processi; lì rideranno e avranno paura finché il sogno li travolgerà completamente prendendo il sopravvento sulla realtà.

Sottolinea il direttore artistico Lorenzo Gioielli in relazione al progetto: “È il terzo anno dei Classici del Secolo Futuro. Abbiamo creato questa rassegna perché di volta in volta interrogasse il tempo presente, con strumenti perfetti come i Classici. Strumenti, appunto, per creare nuovi testi e dar voce alle nuove generazioni, permettendogli di dialogare col pubblico giovane e meno giovane.

I “Classici del secolo futuro” restituiscono il nucleo pulsante e vivo del concetto stesso di “classico”. Si occupano della riscrittura e dell’interpretazione dei testi gli allievi del Terzo anno della Stap Brancaccio, Accademia di recitazione, drammaturgia e regia, provocati e sostenuti dagli insegnanti e dalle molte esperienze creative vissute nel triennio. Nel rispetto di un teatro sinceramente popolare, giovane. Emozionante”.

ore 21. Biglietti: € 8,00 intero (online 8 euro + 1 euro di prevendita). € 6,00 ridotto.

www.spaziodiamante.it

 

LEO GULLOTTA. MINNAZZA – MITI E PAGINE DI SICILIA – teatro a ROMA

Teatro Arcobaleno (Centro Stabile del Classico)

Via Francesco Redi 1A, Roma

26/04/2019 – 28/04/2019

La Compagnia Castalia presenta Leo Gullotta in uno spettacolo di Fabio Grossi tratto da Giovanni Meli, Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Luigi Capuana, Pippo Fava, Ignazio Buttitta, Andrea Camilleri. Musiche Germano Mazzocchetti; video Mimmo Verdesca.

Lo straordinario attore Siciliano ci fa rivivere le pagine più belle ed emozionanti della Letteratura Siciliana. Uno spettacolo per voce solista su prose e liriche siciliane, antiche e moderne. Prendendo spunto dall’immagine antica della Madre Terra, “La Grande Madre”, Minnazza è un racconto sonoro che si snoda dalle origini della letteratura dell’Isola dei Ciclopi, fino ai nostri giorni. Un viaggio tra i Miti e il quotidiano, tra il sorriso e la denuncia civile. Un percorso drammaturgico, un volo radente sulla letteratura italiana attraverso penne siciliane, che invita a pensieri critici sulla nostra società moderna, confrontandola con riflessioni di oggi e di ieri. Autori e Protagonisti, che con Coraggio hanno difeso le loro idee, prendono forma attraverso la vocalità di un Interprete di schietto atteggiamento e di chiari propositi.

Biglietti INTERO € 20,00 + prevendita € 1,00 – RIDOTTO € 16,00 + prevendita € 1,00;  (CRAL, Associazioni, Feltrinelli, Bibliocard, RomaPass,Cartax2, Over 65), RIDOTTO;  STUDENTI € 13,00 + prevendita € 1,00. 

Venerdì e sabato ore 21,00 – domenica ore 17,30

www.teatroarcobaleno.it